‘’Che ne dite di andare a far parte di una Comunità Intercongregazionale?’’
La risposta affermativa a questa domanda ci ha portato a Modica, in Sicilia, per condividere il vissuto di una comunità a servizio dei migranti! Per 6 mesi, e precisamente da Luglio a Dicembre, abbiamo ricevuto il dono di spenderci nella condivisione di vita con Padre Ottavio e Suor Teresa, entrambi comboniani.
Davvero questo è sempre stato nelle nostre corde; è bella una comunità dove si condividono diversi carismi ed espressioni di Chiesa.
Insieme ci si scambia la tenerezza di Dio, fatta di attenzioni reciproche e di riflesso, come un raggio di sole, ci si fa prossimo prendendosi sempre cura dell’altro.
In questo mese e mezzo già vissuto, abbiamo avuto modo di conoscere e incontrare altre realtà che si occupano di fratelli e sorelle in difficoltà, come il Centro don Puglisi, la Caritas, il Centro Crisci Ranni, il Villaggio del Magnificat, la Casa di Maria di Magdala (sul territorio c’è un forte senso di dialogo, di conoscenza e di collaborazione tra tutti queste bellissime realtà).
Il nostro arrivo è stato particolare perché siamo state colpite da una tragedia che ha coinvolto e sconvolto tutta la comunità di Modica con la scomparsa di una giovane ragazza di solo 21 anni. Ci siamo fin da subito interrogate e fatte vicino, con rispetto, al dolore della famiglia. Accogliendo questo dolore, abbiamo scoperto che aveva sete di Verità, di Dono e, come noi, aveva in cuore il Sogno dell’Africa. In questo tempo, sentiamo quanti giovani hanno Sete del Dio Vivente, hanno Sete di Missione, di quella Chiesa aperta ed accogliente verso tutti e non di comunità chiuse nei propri recinti; c’è sete di Vita, di Bellezza, di Dono, di fare Comunità, di sentirsi tutti fratelli e sorelle.
Abbiamo avuto la Grazia di condividere alcuni giorni con persone di passaggio, in modo particolare con un padre saveriano proveniente dal Camerun ma in servizio a Salerno, dove si dona nella pastorale giovanile ed adolescenti. Anche lui ha condiviso la Sete di esperienze forti che portano molti ragazzi.. e questo fa sorgere molto domande sugli ambienti ecclesiali, se siano spazi per potersi raccontare e mettersi in gioco, di bellezza di vita donata e perciò contagiosa.
Pochi giorni fa abbiamo salutato un giovane di nome Luca, che ha prestato servizio al Villaggio del Magnificat. Anche questo tempo è stato un dono nel dono, vivere un servizio di aiuto in un’altra comunità ci ha regalato bellezza reciproca e tanto altro. Anche Luca, come Gael e altre persone che sono passate da qui, hanno sottolineato le domande profonde di servizio verso la missione, riconfermando il desiderio di spendere così l’intera vita. Ogni sera verso le cinque, il cortile si popola di ragazzini che vengono a giocare a pallone perché le strette strade di Modica non permettono di farlo, e loro sono i ragazzi che abbiamo accanto, non altri.
La quotidianità ci regala incontri anche verso le persone più’ anziane che partecipano all’Eucarestia ogni mattina. Il sabato in genere vi partecipano anche alcune famiglie perché durante la settimana per motivi lavorativi non possono venire e loro sono i nostri incontri quotidiani che rinsaldano la fede e intessono legami. Ancora: qui a Modica si percepisce una bella naturalità nel creare rete per aiutare le persone in difficoltà, a partire dai migranti, ma non solo! Ogni incontro è possibilità di stupore per il bene donato che aumenta se condiviso.
Questo tempo è davvero un immenso dono per noi, fatto di gioia, di condivisione, di servizio, di crescita umana e spirituale con lo sguardo rivolto sempre verso l’Altro/altro! E’ sempre piu’ forte in noi, la CERTEZZA della bellezza in questo cammino, dell’ESSERCI e NON DEL FARE; così come siamo, attraverso sguardi, tenerezza e con gesti semplici quotidiani, che continuano a stravolgere la nostra esistenza attraverso incontri inaspettati e con la presenza di persone che ci riempiono il cuore di speranza. Quanta ricchezza ricevuta dal Dio della Vita che non possiamo far altro che condividere con tutti e anche con voi che leggete.
Che dire: “Fate della vostra vita un capolavoro” diceva GPII e noi aggiungiamo: e allora troveremo una pienezza che sa di Eternità!!!
Federica e Ilaria, LMC
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