La bellezza è negli occhi di chi contempla

“La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente…”

“La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente…”

“La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente.

 

E’ nelle emozioni che hai provato dentro la tua anima” (A. Merini)

Mia mamma Angela purtroppo ha ormai tante, troppe limitazioni nel fisico per i tanti disturbi e malanni che hanno progressivamente segnato i suoi ultimi anni; a ciò si aggiunge l’inesorabile scorrere del tempo: da molti mesi il traguardo dei novant’anni è alle spalle.
Ma il cervello è ancora curioso e attento, e di più, è amorevole, per quanto può e riesce, come negli anni suoi più belli.

Così, quando ha saputo che questa settimana compiva gli anni uno dei miei più cari amici, quell’Angelo di nome e di fatto che spesso le manda saluti e le ha perfino regalato una sua visita il mese scorso, (ma solo, si badi, dopo vaccino fatto da entrambi!), ha chiesto con dolce insistenza di poterlo raggiungere telefonicamente e di aiutarla a fare ciò.
Voleva fargli gli auguri di persona per ricambiare gentilezza a gentilezza.

Un desiderio semplice ma autentico, dettato dal suo cuore, un cuore ancora pulsante nonostante gli anni.
Aiutarla, però, perché comprende di non essere più in grado né di rintracciare il numero sulla sua agendina, né di comporlo, anche sotto dettatura, perché la vista l’ha praticamente abbandonata; aiutarla anche perché ha bisogno di sentire bene e non è tanto capace di inserire il “viva voce” così necessario al suo udito che è ormai quello che è, inabile a cogliere suoni con frequenza o troppo acuta o troppo grave.

Insomma un desiderio che si accompagna sicuramente ad uno sforzo grande per un’azione semplice e naturale per chi è ancora sano o giovane.
Purtroppo non più per lei!
Ma uno sforzo che aveva una ragione, racchiusa in uno slancio di puro affetto e riconoscenza.
Alla chiamata Angelo ha risposto con sorpresa: mai più immaginava di ricevere una telefonata da una persona così anziana e provata.

Poi da subito, come d’incanto, la conversazione, semplice nei termini, ma squisita nello spirito, si è sviluppata in piena sintonia, serena, gioiosa e per lunghi minuti; ha attraversato tanti aspetti, peraltro ad entrambi già ben noti, del loro quotidiano, ma che valeva la pena di ripercorrere insieme perché comunque è il dire la vita che conta, così come si dipana, ora per ora, nelle giornate a prima vista uguali e banali di chi – per forza di cose e di anni – vive il depotenziamento del suo essere.

Eppure è la vita che c’è ! Che ci è data e che, proprio nel suo essere dono, vale !

Al di là di ogni obiettivo, scevra di ogni volontà o scopo di realizzazione di un fine concreto.
E’ il solo fluire della vita interiore, dell’affettività per quel poco, ma grande che si trova nella vita propria e degli altri.
La vita che chiede di essere vissuta, comunque, anche nei suoi momenti più difficili e oscuri.
La vita che “nella cassaforte delle tua mente” si dice nel solo amore del vivere e del condividere.

Piano, piano, in maniera progressiva il tono della voce di Angelo è cambiato: dalla solarità gioiosa dell’inizio si è incrinato in una sorta di dolce commozione e il soffocarsi della voce in una lacrima a stento trattenuta lo ha testimoniato.
Miracolo del dirsi reciproco, senza barriere, senza scopo, così come si è, in semplicità e verità.
L’emozione di essere quello che si è e basta.
Il miracolo dell’inaspettato, racchiuso in ciò che il limite e il dolore sanno esprimere nell’affettività si era nuovamente realizzato.

Sono stati – ha detto Angelo commosso – gli auguri più belli che abbia ricevuto.

 

Diego

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