La bellezza è negli occhi di chi contempla

Lunedì della III settimana di quaresima

Lunedì della III settimana di quaresima

Proseguiamo il cammino quaresimale, aiutati dai commenti degli adulti di AC ambrosiana

Matteo 6, 7-15
Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. 8 Non siate
dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:

 

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

 

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma
se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

 

 

Per pregare il Padre Nostro è bello aggiungere all’inizio di ogni versetto la parola Padre che ci aiuta a rivolgerci a Dio come figli e fratelli amati che confidano nella sua presenza.

“E’ necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di avere imparato e possedere.
Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. […]
Tutte le volte che non lo facciamo la nostra preghiera ne soffre, diventa più pesante, è carica di cose che la disturbano. […]
“Signore, sei tu che preghi in me. Non so da che parte cominciare, è il tuo Spirito che mi guiderà””
(G. Ravasi)

Preghiera
Padre mio, io mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me,
ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà
si compia in me
e in tutte le tue creature.
Non desidero niente altro, Dio mio;
rimetto l’anima mia nelle tue mani
te la dono, Dio mio,
con tutto l’amore del mio cuore,
perché ti amo.
Ed è per me un’esigenza d’amore il darmi,
il rimettermi nelle tue mani,
senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché Tu sei il Padre mio.
(Charles de Foucauld)

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