Mc 5, 24b-34
In quel tempo. Molta folla seguiva il Signore Gesù e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».
E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».
I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
#tocco #fastidioOBenedizione #fede
Questo Vangelo è sempre toccante e in effetti ha a che fare col “tocco”….
Il tatto è uno di quei sensi da me sottovalutati eppure se mi fermo un attimo, mi vengono in mente molte cose semplici:
– la folla in centro a Milano che corre non si sa bene dove, per shopping, mi dà fastidio perché ogni tocco è ingombro..
– il gesto di una mano che mi sfiora per rincuorarmi, abbracciarmi, farmi sentire la vicinanza è una tenera benedizione
Ci sono tocchi e tocchi.
Il gesto compiuto dalla donna esprime tutta la fiduciosa speranza di ricevere un dono da Gesù: che fede grande!
Il testo sembra presentarcela come “disperata”…eppure contro tutte le convenzioni sociali, si fa avanti, donna malata impura che si avvicina a Gesù, uomo e maestro…
Gesù qui non fa nulla, sembra solo merito della fede. Il bene che Gesù vuole a ciascuno si esprime, viene fuori, nei modi più semplici e inaspettati.
Sembra quasi, però, che serva a Gesù quel tocco per ricordargli qual è la sua missione!
Mi chiedo, allora, quali gesti di tocco leggero e buono sono capace io e chiedo oggi al Buon Dio che non mi faccia mai mancare gesti di tenerezza, i “suoi tocchi” di grazia per me.
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