La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Girolamo Emiliani

s. Girolamo Emiliani

Mc 8, 1-9)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, il Signore Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».

 

 

Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.

 

 

Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.

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Qui, in un deserto“: questo è l’ambiente in cui avviene il secondo miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Possiamo vederlo come un simbolo che ci riguarda: anche noi a volte ci siamo sentiti (o forse ci sentiamo) come in un deserto, quando non vediamo una soluzione alle nostre sofferenze, alla solitudine, al male che si circonda.
In questa condizione il Signore ci è vicino, sente compassione, si preoccupa per noi e risponde senza aspettare che gli venga chiesto. Risponde al deserto in cui ci sentiamo con una risposta imprevedibile, con una abbondanza e con una generosità che supera quello che ci aspetteremmo (le sette sporte). Il vangelo dice “mangiarono a sazietà”, più del bisogno.

E noi abbiamo fiducia nella Provvidenza?
Sappiamo riconoscere questa abbondanza di grazie? o ci lamentiamo e basta?

La folla non ha chiesto nulla a Gesù, è stato lui ad intervenire prima: nella nostra famiglia noi siamo capaci di accorgerci dei bisogni del coniuge o dei figli, senza che loro ce lo chiedano, prima che ce lo chiedano?
E la nostra risposta è generosa?

Gesù non ha aspettato la riconoscenza di quella folla: l’ha congedata. E noi ci aspettiamo riconoscenza o, come ha fatto lui, non teniamo legati a noi, lasciamo andare quelli che abbiamo aiutato?

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