La bellezza è negli occhi di chi contempla

“Se c’è qualcuno che ti aiuta a lavarti la schiena, fai il tuo sforzo e lavati almeno la pancia”.

“Se c’è qualcuno che ti aiuta a lavarti la schiena, fai il tuo sforzo e lavati almeno la pancia”.

È con lo spirito racchiuso in questo proverbio guineense (cioè degli abitanti della Guinea Bissau) che le persone di questo poverissimo Paese del continente africano chiedono e accolgono l’aiuto proveniente dalle associazioni, dai gruppi e dalle congregazioni religiose che operano da anni in quel territorio.

Situato a sud del Senegal, un paese esteso quanto la Svizzera, ma con un’altitudine massima per una piccola porzione ad est nella misura di 180 m sul livello del mare. Ed infatti il mare, l’Oceano Atlantico, due volte al giorno con il flusso e riflusso delle maree sommerge una percentuale altissima di quel territorio, spingendosi fino a 100 km nell’entroterra.
Una terra dal colore rosso intenso, che contrasta con il luccichio dei cristalli di sale dovuti all’evaporazione dell’acqua dopo la bassa marea. E una quasi ininterrotta linea di mangrovie, naturalmente adattate alle condizioni salmastre, che percorre la fascia costiera.

Di che cosa avrebbe più bisogno il tuo paese?”, ho chiesto all’autista del camion sul quale stavamo viaggiando per andare a comprare sacchi di zucchero. La risposta è stata: ”Di ospedali, per curarsi; di strade, per muoversi sicuri. Ma soprattutto di scuole: solo con l’istruzione i nostri figli potranno sperare in un futuro migliore”.

Qui la gente vive soprattutto di agricoltura, spesso utilizzando sistemi antichi, ma al contempo in armonia con l’ambiente. Perché alle estese piantagioni di anacardi (primo prodotto esportato) si alterna la coltivazione del “riso di mangrovia”. Un’antica tecnica, che richiede tre anni di preparazione del terreno per dissalarlo, permette di coltivare riso lì dove le mangrovie regnano. Fallimentare è stata l’azione di ripulire ampie superfici per aumentare quelle coltivabili e così la produzione: via le mangrovie, fine delle coltivazioni. Perché il terreno ritorna presto troppo salato.

Solo il delicato equilibrio frutto di secolare esperienza permette di ricavare da quella terra l’elemento fondamentale della dieta tipica di quelle popolazioni, il riso.

La convivenza con l’acqua salata fa risaltare ulteriormente la necessità di quella dolce, fondamentale per la vita.

Acqua preziosa, che cade abbondante nella stagione delle piogge, ma che risulta difficile da reperire nel resto dell’anno. Perché non ci sono infrastrutture, non acquedotti o invasi di accumulo, ma quasi esclusivamente pozzi, spesso rudimentali e disseminati nel territorio. E così ogni giorno file prevalentemente di donne e bambini si ritrovano, dopo aver percorso anche tre o quattro km nei luoghi più isolati, con le loro taniche, secchi o bacinelle in plastica dai vivaci colori e prodotti in Cina, ad attingere per poi ritornare ai propri villaggi e case.

Così è la vita per la maggior parte delle persone, spesso senza possibilità di istruzione scolastica e senza progettualità.

Penso alla giustificata preoccupazione per la scarsità di neve e pioggia in questo nostro inverno, ai valori minimi raggiunti da fiumi e laghi, alle conseguenza sull’agricoltura, sulle nostre abitudini… Penso anche agli sprechi che talvolta superficialmente e altre volte inconsapevolmente facciamo di questa preziosa risorsa…

Penso alle molte famiglie dei nostri paesi e città che sono state messe con le spalle al muro dal rincaro dei prezzi…
E penso a chi, da generazioni, vive in questa precarietà poco attraente per le grandi conquiste di civiltà di cui ci si può riempire la bocca, ma non lo stomaco…
E penso che non si possano affrontare le tante complesse questioni di questo nostro mondo prevalentemente in prospettiva economica e di consumo.

C’è un rispetto per gli equilibri della terra che è essenziale per questo nostro pianeta.
C’è un’urgenza spesso disattesa su come preservare le risorse naturali, tra le quali l’acqua, e la biodiversità.
Non è questione ideologica o marginale: è questione vitale per molte popolazioni!

Tutto questo merita l’impegno e lo sforzo di ciascuno per raggiungere obbiettivi di giustizia ed equità: “Se c’è qualcuno che ti aiuta a lavarti la schiena, fai il tuo sforzo e lavati almeno la pancia”. A ciascuno la propria parte di responsabilità.

“Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
… Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba”.

 

Don Davide

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: