Luca 6, 20a. 36-38
In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
#egoismoIndifferente
Il brano di oggi è un brano breve, ma che va dritto al messaggio che il Signore vuole lasciarci. In particolare, ci indica quattro verbi che devono guidarci nella nostra quotidianità: essere misericordiosi, non giudicare, non condannare e perdonare.
Essere misericordiosi, come ci insegna Papa Francesco, vuol dire “non abbandonare chi rimane indietro”, perché “mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente”.
Non giudicare e non condannare. Ad un primo pensiero a tutti noi sembra che non siamo mai noi a giudicare o condannare, ma a pensarci meglio non sempre è così. Spesso giudichiamo anche solo credendo che chi la pensa diversamente da noi stia sbagliando, allo stesso modo alle volte condanniamo alla solitudine chi rimane più indietro.
E infine perdonare. Perdonare forse è l’insegnamento del Signore che più è lontano dalla mentalità di noi uomini e donne. Perdonare implica andare oltre il torto subito e l’errore altrui, significa fare uno sforzo per uscire dai nostri spazi per andare incontro all’altro. E come scrive Luca, “date e vi sarà dato”, perdonate e il Signore perdonerà noi con il suo amore senza fine.
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