Luca 11, 21-26
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Se faccio attenzione a quante volte giudico i miei fratelli e sorelle, solo perché hanno idee diverse dalle mie, o alle parole spese inutilmente o ai tanti piccoli peccati che compio, mi rendo conto che invece le insidie di Satana non sono così lontane da me. Spesso ci sembra che nella nostra tranquilla quotidianità Satana non possa entrare, e invece è proprio nelle piccole cose che può avvicinarsi a noi, come i piccoli peccati che ogni giorno commettiamo senza quasi farci caso.
Gesù però è chiaro: se ci lasciamo tentare dal peccato, non possiamo essere cristiani realmente secondo la giustizia del Signore. Questo ci porta anche a sprecare i doni del Signore, a disperdere l’amore che ci dona ogni giorno. “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.”
Le opere del Signore sono splendore di bellezza,
la sua giustizia dura per sempre.
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:
pietà e tenerezza è il Signore. (Sal 110)
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