La bellezza è negli occhi di chi contempla

Mercoledì della settimana della VII domenica dopo Pentecoste

Mercoledì della settimana della VII domenica dopo Pentecoste

Lc 9, 51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, il Signore Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.

 

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso.

 

Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.

 

 

Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi? ». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

#boanerghes #imporreVolontàConForza #prendersiCura #personaAlCentro

Protagonisti loro malgrado della pagina di Vangelo di oggi sono Giovanni e Giacomo. Ci viene mostrato come i boanerghes, che in aramaico significa “figli del tuono” (così li ha soprannominati Gesù) vogliano mettere in chiaro le cose: se non si asseconda la volontà di Gesù sono pronti a scatenare l’ira di Dio.
Hanno una visione che è quella dell’uomo: chiedono di usare la forza di Dio per poter rivendicare qualcosa di molto umano.
Mettono in atto una dinamica di potere che vorrebbe imporre con la forza la volontà di Dio, senza considerare chi hanno di fronte.

Quante volte siamo presi da questa tentazione: far nostro il nome di Dio e dunque la sua Potenza per affermare qualcosa che riteniamo giusto.

La pedagogia di Gesù però viaggia su altri binari: al centro del discorso vi è la persona: coloro che incontriamo sul nostro cammino, che molto spesso vivono condizioni di difficoltà, attraversano sofferenze che rendono il loro cuore inaridito e duro.

Gesù propone un percorso che poggia le sue fondamenta sul servizio, sul prendersi cura di coloro che incontriamo per poter testimoniare un amore che è gratuito ed incondizionato.
Una sfida ardua perché il nostro amor proprio e a volte il nostro egoismo ci suggerirebbero di imporre la nostra volontà schiacciando la libertà dell’altro. Il prendersi cura dell’altro che Gesù ci invita a mettere in pratica ci sprona ad accogliere l’altro e a mostrargli la bellezza e la Gioia di amarlo senza condizioni, perché in lui vediamo l’impronta di un Dio che ci ha creato e che ci ama così come siamo.

In questa giornata meditiamo e facciamo nostro il motto che ha usato Don Milani nella sua scuola di Barbiana: “I care” (mi sta a cuore) cercando di incarnarlo negli incontri che faremo in questa giornata.

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