Lc 11, 5-8
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello
dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si
alzerà a dargliene quanti gliene occorrono».
#sempreConFiducia #nostreAspettative #affidarci #condifenza/sfacciataggine
In questo brano Luca vuole indicarci alcune sfumature della preghiera.
Innanzitutto ci ricorda che non dobbiamo mai stancarci di chiedere con fiducia.
Anche se la prima risposta dell’amico a colui che bussa a mezzanotte (l’ora della solitudine) è “Non mi importunare …”, nei versetti successivi (vv. 9 ss.), Gesù aggiunge quella meravigliosa espressione: “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto …”.
È come se Luca nei primi versetti esprimesse tutte le nostre perplessità quando chiediamo con poca fede o secondo i nostri schemi e viviamo, dunque, nella convinzione che Dio non ci stia rispondendo, perché non corrisponde alle nostre aspettative.
Se, invece, impariamo ad affidarci, se abbiamo l’invadenza (meglio tradotta da alcuni biblisti con “sfacciataggine”) di chiedere insistentemente, possiamo essere certi che Dio non deluderà le nostre preghiere e che starà sempre al nostro fianco.
L’espressione “sfacciataggine” non può che farmi pensare a quando Abramo sfida Dio per salvare Sodoma e Gomorra (“… E se vi fossero cinquanta giusti? … dieci giusti? … vedi come ardisco parlare al mio Signore”). Quale confidenza, quanta intimità per rivolgersi così al Signore …
L’intimità di chi ha messo da parte ogni riserva e sa abbandonarsi completamente a Dio e allo Spirito Santo, Colui che davvero può educarci alla preghiera del cuore.
Ecco cosa scriveva padre Andrea Gasparino in merito:
“La mano che tiene l’uccellino è lo Spirito,
il passerotto sei tu.
È lo Spirito Santo che
educa alla preghiera.
È lo Spirito che insegna
all’uccellino a pigolare;
poi lo nutre e lo fa
crescere e infine
gli insegna a volare.
Affidati allo Spiirto
se vuoi imparare l’arte della preghiera”.
(Tratto da A.Gasparino, Maestro insegnaci a pregare, Elledici)
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