La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Gaetano; ss. Sisto II e compagni

s. Gaetano; ss. Sisto II e compagni

Lc 11, 27-28

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

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In quel tempo, una donna che alzasse la voce dalla folla, doveva essere una temeraria, una che non si vergogna a fare dei complimenti. Forse quei complimenti fatti alla madre erano un modo indiretto per farli a Gesù. Chissà se questi complimenti erano rivolti all’aspetto fisico di Gesù o al suo modo di insegnare alla folla. Di fatto qualcuno sostiene che Gesù dovesse essere un uomo di bell’aspetto, proprio da questo brano.

Ad ogni modo la risposta che Egli dà va oltre questi complimenti e propone alla donna e alla folla una dimensione spirituale di questa bellezza.
La beatitudine di Maria non è dovuta solamente alla maternità fisica, ma soprattutto al fatto che lei ha ascoltato, ha creduto e ha messo in pratica la parola di Dio.

Il grido di questa donna riporta alla mente le parole di Elisabetta: “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo seno”, ma Elisabetta aggiunge anche il motivo di questa beatitudine: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.

Gesù propone questa beatitudine anche a tutti noi: dipende solo dalla nostra capacità di ascolto e di accoglienza della Parola di Dio e dal metterla in pratica.

Sono disposto a fare spazio dentro di me per ascoltare e accogliere la Parola, farla crescere fino a trasformarla in azione?
Sono consapevole che l’incarnazione della Parola del Signore nella mia vita, che può trasformarci in donne e uomini nuovi, è reale e concreta quanto una gravidanza e un parto?

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