Mc 12, 13-17
In quel tempo. I sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono dal Signore Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo».
Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?».
Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
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In questa domenica di estate, la Parola ci interroga sulla vita normale o meglio su quanto la nostra fede sia incarnata nelle scelte fondamentali della vita, ci chiede quanto la nostra vita sia intrisa di Vangelo.
Non hanno avuto la minima esitazione gli israeliti protagonisti del libro dei Maccabei (1Mac 1, 10. 41-42; 2, 29-38) nell’occasione in cui un re ha pronunciato un editto contrario alla loro fede e gli stato chiesto di rinnegarla, restando invece saldi nella loro convinzione profonda nel Dio di Israele.
Anche Paolo (Ef 6, 10-18) ricorda che contro i “dominatori di questo mondo” e “gli spiriti del male” che ci insidiano spesso occorre “l‘armatura di Dio” (v.13) che Lui ci dona: verità, giustizia, pace, fede, salvezza, Parola di Dio. E non dimentichiamo mai la potenza della Preghiera, come suggerisce sempre l’apostolo: “pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito” (v.18)
E così, preparati e armati per la lotta per il Bene, potremo “resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove” (Ef 6, 13)
Il noto brano di Vangelo ci pone la stessa domanda: diamo il peso della nostra vita nelle mani del potere terreno o lo affidiamo a Dio, Signore del Cielo e della Terra, Creatore e Padre?
Ti chiedo, Signore, la capacità di sapere sempre distinguere la logica del potere, dello sfruttamento, del dominio, degli uomini, dalla logica del servizio, del dono, del Bene, di Dio. Fa’ che noi cristiani sappiamo sempre essere testimoni credibili della nostra fede semplice e vera, profonda e radicata nelle scelte della vita quotidiana, nei campi del mondo dove viviamo noi laici, dalla politica, all’economia, dal lavoro alla vita sociale. Ti prego anche per i responsabili degli Stati, “i cesari” di oggi, perché almeno sappiano governare per il bene dei popoli, per la vita delle persone.
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