Siamo chiamati per nome, ciascuno di noi. Non è un modo di dire, è Parola di Dio.
Amico, amica, se Dio ti chiama per nome significa che per Dio nessuno di noi è un numero.
È un volto, è una faccia, è un cuore.
(XXXVII GIORNATA MONDIALE DELLA Gioventù 2023, cerimonia di accoglienza – discorso del Santo Padre Papa Francesco)
Pensare che Dio ha caro il nostro volto non riempie forse il cuore di commozione?
Dio che ha avuto bisogno di rivelarsi attraverso un volto umano, quello di Cristo, non solo conosce il nostro, ma è per Lui prezioso e unico.
Il nostro nome, il nostro volto sono nel cuore di Dio.
Il volto poi è il luogo dell’incontro con il nostro fratello, prima che le mani accolgano e la voce accenda la relazione, il volto incontra. Volto conosciuto o sconosciuto che entra nella vita e che diventa familiare sono la prima gioia dell’incontro. Quale serenità un volto amico dopo tanto peregrinare, quanta bellezza nel volto dell’amato sull’uscio della casa, quanta sana inquietudine nella ricerca del Suo volto e quanta pace nell’affondare gli occhi nel Suo sguardo.
E non guardiamo forse sempre con speranza al volto della Chiesa? Volto sempre giovane che desideriamo accogliente perché sia dolce come quello di una madre e luminoso da mostrarci la bellezza di verità eterne.
Il volto è quanto più di concreto ci sia e racconta lo stupore della vita: tra le rughe di un viso anziano e la freschezza di quello di un bimbo sono scritte storie e speranze che generano fascino e rispetto per tutte le gioie e le fatiche nascoste che ci parlano del grande mistero della realtà, il vero luogo dell’incontro che possiamo abitare.
Anna e Stefano
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