La bellezza è negli occhi di chi contempla

ss. Felice e Abbondio

ss. Felice e Abbondio

Matteo 11, 7b. 11-15

In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

 

Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.

 

 

Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

#volgersiVerso #precursore 

Commentando il brano della Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta, lo scorso 15 agosto festa dell’Assunta, Don Marco Cazzaniga ha posto l’attenzione sulla traduzione che abitualmente sentiamo secondo la quale “Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo”(Lc 1, 44).

Quel “sussultare” in realtà è originariamente inteso come un “capovolgersi” da parte del piccolo Giovanni Battista nel grembo della madre. Chi ha fatto esperienza della maternità ha ben chiaro di cosa sto parlando: quei movimenti decisamente complessi che permettono al bambino di mettersi nella posizione giusta e naturale per venire alla luce….

Ecco, già quel primissimo incontro con Gesù attraverso la mediazione di due sante madri pone Giovanni in un atteggiamento di volgersi verso, di apertura alla vita, di entrare nel mondo per seguire il Figlio di Dio, del quale sarà il precursore.

Mi ha colpito quell’omelia, e mi torna in mente pregando il brano di Vangelo di oggi, ascoltando con quanta ammirazione Gesù parla di Giovanni Battista e del compito profetico da lui svolto con abnegazione per tutta la vita, con originalità e carisma, ma fedele a quanto Dio Padre gli chiedeva di comunicare al mondo.

Evidentemente il Battista con la sua predicazione così incisiva e radicale si era creato un buon numero di seguaci, eppure non appena ha riconosciuto in Gesù il Messia, promesso dal Padre, lo indica ai suoi come l’unico maestro da seguire, e si defila, si toglie dalla scena, non tiene nulla per sè…. a parte il sincero affetto di questo cugino\maestro che non smetterà mai di amarlo …..

Mi pare quindi di cogliere un grande esempio dall’atteggiamento del Battista che dovrebbe “contagiare” ogni educatore cristiano, ogni sacerdote e forse ogni battezzato: indicare Gesù come l’unico da seguire, divenire strumento per portare a Lui e non legare alla propria persona. Siamo testimoni credibili se ci mettiamo alla sequela di Gesù e accompagniamo gli altri, soprattutto i piccoli che ci sono affidati, a fare altrettanto…. Non solo: diventiamo testimoni affascinanti se mostriamo chiaramente che stiamo seguendo e chi vogliamo seguire; in questo tempo di falsi profeti i cuori sinceri sono un bene prezioso!

 

Chiediamo allo Spirito la stessa certezza, umiltà e franchezza del Battista per diventare seguaci innamorati come lui!

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