Si vive spesso una vita frenetica provando a fare tutto nella giornata, impiegando tutte le ore a disposizione. Capita dunque di vivere “a loop” senza soffermarsi a guardare gli occhi e i volti delle persone che si incontrano.
In queste settimane sono iniziati i cammini assembleari dell’AC per i rinnovi delle presidenze parrocchiali; proprio in queste settimane la mia attenzione si è posata sull’impegno dei giovani dell’associazione, ma più in generale dei giovani delle nostre comunità.
Abbiamo di fronte una generazione spesso etichettata come individualista, senza valori e con pochi punti di riferimento.
Mi ha stupito, invece, il loro atteggiamento di servizio, di mettere a disposizione i loro talenti e le loro peculiarità.
Ha attirato la mia attenzione la voglia di stare insieme, di costruire con gli altri qualcosa di bello e di grande, da piccoli a passi a grandi slanci; dalle paure della vita quotidiana alla voglia di esserci e di vivere questo tempo.
Ho sentito giovani non rassegnati e con una gran voglia di contribuire a questa terra (il Sud in particolare) che li ha amati e che li ama dove hanno radici forti e robuste. Ho visto nei loro occhi la voglia di scrivere insieme un progetto per la loro vita e per le loro comunità.
L’Azione Cattolica resta sempre una grande famiglia in cui formarsi, ma che ti apre al mondo con la costruzione di legami importanti che offrono punti saldi da cui costruire non solo l’associazione e le parrocchie, ma anche le nostre comunità.
Spesso la narrazione che si fa di questa generazione è errata, guardiamo oltre: c’è speranza!
Angelo (Potenza)
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