Matteo 12,43-50
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva agli scribi e ai farisei: «Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono
dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima.
Così avverrà anche a questa generazione malvagia».
Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse:
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
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In questo brano mi colpisce la discrezione, l’educazione di Maria e dei discepoli che “cercavano” di parlargli. Non osano, non pretendono e non sono in prima fila.
Semplicemente cercano di parlargli.
Tentare di fare la sua volontà ci mette in relazione profonda con Lui.
Così lo incontriamo come fratello, amico. Maria che ha fatto la volontà di Dio non è mai “fuori”, è sempre con Lui.
Anche noi dobbiamo “essere suoi “come Maria e i discepoli, attraverso la preghiera anche se a volte non troviamo le parole giuste e facciamo fatica a “cercarlo”. Lui tende sempre la mano. Dobbiamo solo aggrapparci con fede, perché Lui ci ama e ci perdona sempre.
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