Mt 22, 15-22
In quel tempo. I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque dal Signore Gesù i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? ».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.
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Farisei ed erodiani avevano proprio paura di questo Gesù che scombussolava le cose, addirittura in questo brano si “alleano” per trarlo in inganno.
Ma il Maestro, come sempre, va oltre i nostri pensieri, le nostre bruttezza, i nostri tranelli, non si lascia adulare da noi e con lo sguardo fisso al Padre risponde a tono.
“Rendete a Cesare quel che é di Cesare“: sulla moneta c’é l’immagine di Cesare…bene, semplicemente ridatela a lui anche se siete oppressi, anche se siete sottomessi cercate di vivere nell’onestà.
“Rendete a Dio quel che é di Dio”: dov’é l’immagine di Dio? Nell’uomo!! (Gen 1,27), grande responsabilità!
Dunque mi chiedo: cosa é di Dio? Cosa a Lui devo rendere?
La nostra vita é dono di Dio.
Sono consapevole di questo e quindi ne ho cura e rispetto sempre?
L’amore è dono di Dio, so ricambiarlo?
Lui ci ama così come siamo, qui e ora, ha pensato cose grandi per noi, grazie a Lui possiamo fare tanto, se ci lasciamo guidare.
Sono capace di amare gli altri oltre i giudizi, i tentennamenti, per quello che sono?
Non dobbiamo aver paura o trovare scuse per non muoverci, Egli nella storia ha sempre detto: io sarò con te. Mosè tentenna, cerca di tirarsi indietro ma Dio gli assicura la sua vicinanza,
Maria si fida dell’angelo e dice il suo sì, Giuseppe accoglie Maria fidandosi di Dio.
Dio ripone in noi fiducia, siamo pronti a ricambiarla? So abbandonarmi nelle sue mani?
Tante volte ci sembra che in qualche modo siamo indispensabili, é davvero così o é semplicemente il nostro ego che ce lo fa credere?
Siamo strumenti nelle sue mani.
La giustizia e la compassione sono dono di Dio, ed ecco che allora Gesù ci chiede di essere giusti nei confronti delle persone, delle cose, del mondo, di essere onesti verso il prossimo senza ingannarlo, ci chiede di essere compassionevoli verso il più debole, l’emarginato, chi é solo.
Gesù viene nel mondo, nasce per noi, per rendere più complete le nostre azioni, per colmare di quel “qualcosa in più” che va oltre l’aiuto meramente materiale, che magari ci fa calmare la coscienza, Gesù ci aiuta a vivere con Amore ogni gesto e attenzione.
Attendiamo ancora una volta la nascita di Gesù, lasciamoGli spazio nel nostro cuore così che le persone, vedendoci, possano vedere il suo volto nei nostri gesti, nei nostri sorrisi, nel nostro essere accoglienti, nel nostro essere onesti.
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