La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Lucia

s. Lucia

Matteo 22, 23-33

In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c’è risurrezione, e lo interrogarono: “Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. Ora, c’erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l’hanno avuta”.

 

 

E Gesù rispose loro: “Voi vi ingannate, non conoscendo né le scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi”.

 

 

Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.

#Diodi.. #appartenenza #Diodeiviventi #amore

Dopo la lettura di questo brano di Vangelo, ci soffermiamo agli ultimi versetti dove troviamo due “definizioni” di Dio.
La prima è che Dio è di…, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Aggiungeremmo quindi che Dio è anche “di me”, cioè mi appartiene, come io appartengo a Lui.

Dio si definisce come relazione d’amore, essere di.

La seconda definizione di Dio è: Dio non è dei morti, ma dei viventi.
Non è il Dio della morte o il Dio giudice; è il Dio vivente datore di vita, che vuole solo la vita!

E’ straordinario questo Dio che si fa carne!
Noi apparteniamo a Lui… dove appartenenza non significa possesso, ma rapporto di amore che rende vivi e che fa vivere!

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