Lc 1, 39-46
Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore».
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La pagina di oggi ci invita a riflettere sulla Presenza del Signore che accompagna la storia dell’uomo, un Dio che si fa vicino e si manifesta nel nostro quotidiano tenendo fede alla Sua Promessa.
Il brano si apre con la scelta di Maria che dopo l’Annunciazione decide di andare a trovare sua cugina Elisabetta. Si tratta di un incontro inatteso che genera stupore e meraviglia.
Si trovano di fronte due donne che hanno ricevuto la visita del Signore che ha trasformato la loro vita, che ha manifestato la Sua Potenza compiendo gesti impossibili secondo la logica umana.
Il comune denominatore sta nell’aver fatto esperienza di un Incontro che ha cambiato la loro prospettiva. Da un lato il compimento di un desiderio di una Vita, una gravidanza tanto attesa
che sembrava ormai irrealizzabile, dall’altro il compiersi della Promessa messianica in maniera inattesa ed originale.
In particolare ciò che colpisce è Maria che ha fatto spazio, fidandosi, all’azione dello Spirito; si è resa disponibile per cooperare al progetto di salvezza del Signore.
La loro vicenda ci invita a riflettere e a scorgere nella nostra vita quotidiana i segni della vicinanza di Dio. Spesso travolti dalla frenesia e dagli impegni di tutti i giorni, non riusciamo a far spazio alla Sua azione. La tentazione di risolvere a nostro modo i problemi che dobbiamo attraversare ci porta a chiudere la porta ad un Signore che ci offre il suo aiuto. Ciò ci impedisce di riconoscere i miracoli che Dio vuole compiere nella nostra quotidianità.
In questi ultimi giorni che ci preparano al Natale, Maria ci indica la strada da seguire: lasciare spazio al Signore che opera in noi ed essere testimoni di questa Presenza premurosa, vincendo la paura di non essere all’altezza, ma lasciandoci trasfigurare dal suo Amore.
In questa giornata lasciamoci guidare da questa riflessione di Don Tonino Bello che invita a chiedere l’intercessione di Maria per guidare il nostro agire:
Santa Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare che le esperienze spirituali vissute da te duemila anni fa siano improponibili oggi per noi, figli di una civiltà che, dopo essersi proclamata postmoderna, postindustriale e post-non-so-ché, si qualifica anche come postcristiana.
Facci comprendere che la modestia, l’umiltà, la purezza sono frutti di tutte le stagioni della storia, e che il volgere dei tempi non ha alterato la composizione chimica di certi valori quali la gratuità, l’obbedienza, la fiducia, la tenerezza, il perdono.
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