La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Antonio

s. Antonio

Mc 3, 31-35

Giunsero la madre e i fratelli del Signore Gesù e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».

 

Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

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Al centro del brano di oggi c’è la riflessione di come si possa entrare in rapporto con Gesù in maniera autentica, tanto da essere considerato fratello, sorella o madre. Non si tratta ovviamente di una relazione nata dalla consanguineità, ma da una relazione profonda, compiuta.

La domanda che sorge è: “Come è possibile vivere questa relazione in pienezza”?
La risposta è legata al compiere la volontà di questo Dio annunciato da Gesù che è Padre, che non aspetta altro di accoglierci in un abbraccio di Amore.

Ci viene proposto di seguire la Sua volontà non come salto nel buio, ma come scelta di fiducia sulla Sua promessa di una vita compiuta.

La proposta nasce dalla consapevolezza di essere amati di un Amore senza limiti ed incondizionato e l’invito ad esserne il riflesso nella nostra vita quotidiana. Vedere nell’altro un dono prezioso da accogliere nonostante (o forse proprio) le sue caratteristiche meno amabili che ci indurrebbero a volte a lasciar perdere perché non ne vale la pena.

Gesù ci pone di fronte ad progetto che potrebbe apparire illogico: spogliarci del nostro orgoglio e porci di fronte all’altro che ci interpella con i suoi stessi sentimenti: misericordia e umiltà.
Si tratta di una proposta scomoda, esigente, ma che poggia le sue basi su una promessa che non sarà delusa e che ci darà la possibilità di vivere in pienezza la dignità di Figli di Dio che ci è stata donata con il Battesimo.

Lasciamoci guidare nella giornata di oggi da questo passo di una preghiera di San Francesco, per aiutarci a conformarci a Gesù nella nostra esperienza di tutti i giorni:

[…] O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare.
Poiché è dando, che si riceve;
Dimenticando se stessi, che si trova;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si resuscita a Vita Eterna.

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