Mt 7, 1-5
Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave?
Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
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Durante il discorso della montagna, dopo il discorso sulle Beatitudini, Gesù ci dà consigli su come convivere insieme in modo bello e pieno. Lo fa senza giri di parole: chi di noi non ha mai giudicato qualcun altro, per le sue azioni, il suo atteggiamento o le sue opinioni?
Magari il nostro giudizio è stato affrettato, ma anche se fosse stato ben ponderato, e fosse rimasto personale e non condiviso con altri, era giusto che quel giudizio emergesse? Gesù dice di no. Non dice “tenetevi i giudizi per voi” o “non giudicate frettolosamente”. No: dice proprio di non giudicare, il che come sappiamo è molto difficile; il giudizio è insito nella natura umana.
In altro brano, sempre di Matteo, Gesù ribadisce : “Di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio” (Mt 12, 36). Le nostre parole, i nostri giudizi, sono specchio della bontà della nostra anima.
Gesù ci fa pensare anche a come Lui giudicherà. Siamo abituati a pensare a un Dio “giudice”, ma come giudica Dio?
Innanzitutto Dio è un giudice giusto: non è limitato dalle debolezze (e talvolta bassezze) umane, né dalla nostra necessariamente finita conoscenza. E sappiamo che Lui ci giudica sempre con uno sguardo di Amore.
Il suo metro di giudizio è il come ci rapportiamo con gli altri, con i nostri fratelli. Gesù sembra dire: “Ci penserò io a giudicare, voi non dovete farlo!”
-Quanto e come giudico me stesso? Provo a guardarmi con lo stesso sguardo di benevolenza e amore che ha Dio nei miei confronti.
– In base a cosa giudico gli altri? Provo a fare l’esercizio di giudicare solo le azioni in quanto tali, e non le persone che compiono.
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