La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Agostino di Canterbury; s. Lodovico Pavoni

s. Agostino di Canterbury; s. Lodovico Pavoni

Lc 4, 14-16. 22-24

In quel tempo. Il Signore Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione.

 

Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

 

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.

 

Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano:
«Non è costui il figlio di Giuseppe?».

 

 

Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria».

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Il ritorno di Gesù in Galilea, diventa subito una buona notizia. Lo Spirito Santo è all’opera, provoca ammirazione e fama, la sua forza vuole cambiare il mondo, santificarlo, riportarlo a Dio.

Ecco la grande promessa che Gesù fa agli apostoli alla sua dipartita, promette che non li avrebbe lasciati soli.
Si, quando arriva Gesù è sempre una buona notizia perché rivela il vero volto di Dio. Questa notizia riempie il cuore e corregge la visione rimpicciolita che abbiamo di Dio.
Quanto abbiamo bisogno oggi di buone notizie, che siano in grado di contrastare le infinite pagine di cronaca nera che riempiono i nostri quotidiani e i social.
Abbiamo bisogno, anzi abbiamo urgenza, che qualcuno ci dia buone notizie, che qualcuno ci parli di Dio e ci racconti l’amore che anche oggi Lui offre copiosamente all’intera umanità.

Spesso siamo portatori di cattive notizie, questo appesantisce le nostre giornate che spesso sono cariche di fatica e di sofferenza.
Quelli che ascoltavano Gesù rimanevano ammirati, Lui non è un semplice uomo, ma è il Figlio di Dio che salva la vita.
Chiunque parla ispirato dallo Spirito Santo dice parole che suscitano interesse in chi li ascolta.
Spesso veniamo derisi, quando diciamo parole buone, parole di grazia, a quelli che incontriamo nel posto di lavoro, sulla strada, in famiglia.

Siamo chiamati ad essere portatori di buone notizie, a svegliare i cuori addormentati e tiepidi perché Dio è vicino a tutti. Dio ci vuole salvi, Dio ci ama, Dio ci insegna la strada per la felicità.

Meditiamo con le parole del salmo:
“Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza” (Sal 25)

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