Mt 5, 20-24
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
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Cosa significa “superare la giustizia degli scribi e i farisei”? Quale deve essere la nostra giustizia?
Alla fine, anche gli scribi e i farisei seguivano la legge di Dio, no? O fingevano di farlo reinterpretandola per i loro fini?
In questo brano di Vangelo, Gesù vuole tornare alla radicalità della Legge, al suo fine ultimo: l’Amore.
Credo che inviti fare attenzione a non essere ipocriti nel sentirsi bravi osservatori di regole auto-interpretate e a non avere la presunzione di poter giudicare gli altri e il loro operato. Egli ci dice, ad esempio, che non basta non avere mai ucciso nessuno per rispettare il quinto comandamento; essere cattivi con i fratelli, insultarli, denigrarli, vuol dire ucciderli dentro e questo è tanto grave quanto ucciderli nella carne.
Quante volte ci capita di sentirci a posto con la nostra coscienza perché in fondo “Siamo brave persone, non abbiamo mica ucciso nessuno…”. Ma Gesù ci sta chiedendo di più di questo. Siamo chiamati ad un amore radicale, che non si limita a seguire dei precetti di giustizia sociale, ma che rispetta e accoglie l’altro come creatura unica e degna di un amore infinito, quello che già il Signore prova per ogni uomo.
Seguire la Legge di Dio, mettere in pratica la sua giustizia significa agire per amore, verso di Lui, di noi stessi e dei fratelli, compagni di viaggio nel seguire il Signore e specchio del suo stesso amore.
“Abbiamo il potere di essere in Paradiso con Dio già adesso, di essere felici con Lui anche in questo momento, se amiamo come Lui ama, se aiutiamo come Lui aiuta, se doniamo come Lui dona, se serviamo come Lui serve”. (S. Madre Teresa di Calcutta)
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