Lc 17, 22-25
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno.
Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
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Quando ci si guarda intorno è difficile credere che il Regno sia in mezzo a noi. La realtà sociale e l’esperienza quotidiana farebbero dubitare chiunque che il Regno di Dio sia già presente.
Eppure, Gesù, per affermare questo, offre un indizio importantissimo per riconoscere il Regno di Dio in mezzo a noi: non viene in modo da attirare l’attenzione.
A volte non percepiamo il Regno di Dio non perchè non ci sia, ma perchè la sua presenza non fa notizia.
Se ci lasciamo “attirare” solo dagli scandali, dalle guerre, se poniamo l’attenzione su fatti di corruzione, di menefreghismo… come potremo vedere il bene? Se prestiamo attenzione a ciò che non è il Regno di Dio, come speriamo di vederlo?
Non sempre ciò che fa eco nel mondo è importante davanti agli occhi di Dio e viceversa.
Gesù ha posato il suo sguardo su quei due spiccioli della vedova al tempio, si è chiesto chi l’avesse toccato in mezzo a tutta quella folla, si è interessato di quanti erano fuori dal tempio e dalla città.
Anche noi siamo invitati a cambiare il nostro sguardo, a porre l’accento sul bene che già c’è, così da prendere esempio e fare altrettanto.
Continuiamo ad essere annunciatori della “Bella Notizia” e, come ci ricorda Papa Francesco, “stare in guardia dal pettegolezzo e dal chiacchiericcio, una peste per la vita delle persone e delle comunità, perché porta divisione, sofferenza e scandalo, e mai aiuta a migliorare e a crescere”.
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