La bellezza è negli occhi di chi contempla

beato Luigi Talamoni

beato Luigi Talamoni

Luca 20, 41-44

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”? Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».

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Gesù pone tre domande. La prima risposta è chiara: il Cristo è figlio di Davide. Poi la seconda domanda: come mai Davide chiama suo figlio “mio Signore”? Quindi il problema è: come mai il Messia, che
è un uomo, sarà Dio? E poi la terza domanda: se il Signore è quest’uomo che si chiama Gesù, -la pietra scartata- che si è opposto ai potenti, che ha purificato il tempio, finirà in croce e sulla croce avrà il titolo di re e sarà riconosciuto giusto e figlio di Dio, allora il problema è: come sarà figlio di Davide? Cioè: che tipo di messianismo porterà questo Dio?

Questa domanda mette in questione tutte le immagini messianiche dei discepoli dell’epoca di Gesù, ma anche attuali nostre e anche le immagini stesse di Dio.

Dio, che non ho mai visto, è l’uomo Gesù. Gesù che uomo è? Povero, umile, mite, finisce in croce, dà la vita per i nemici. Un’immagine di Dio da cui anche noi tendiamo a rifuggire. Ma è la domanda fondamentale: siamo stati creati a “immagine e somiglianza” di Dio; quale è la Sua vera immagine?

Preghiera
Oracolo del Signore al mio Signore:
«Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
«Domina in mezzo ai tuoi nemici.
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato»

dal Salmo 109 (110)

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