Giovanni 1, 1-14
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
#verbo #amare #tuoi #vita #luce
Signore, oggi come tutti questi giorni, dovremmo scegliere il silenzio, per stare davanti a Te.
In fondo non abbiamo bisogno di tante parole, le nostre a volte sono piccole, a volte ne diciamo tante per colmare il vuoto oppure perché ci sembrano poche e vorremmo essere all’altezza della situazione.
In fondo ce ne basta una, la Tua, l’unica che conta, che è vera, che è Bella e Buona, dona Speranza, perché è vera e credibile.
Sei Tu, è Tuo Figlio: il VERBO.
In realtà non è solo parola, è AZIONE, è l’unico verbo capace di VITA, perché fondata e detta con Amore, per Amore. è AMORE.
Anche nella nostra vita ci rendiamo conto che abbiamo bisogno solo di questo verbo: AMARE. Attivo e passivo: da ricevere – la cosa più difficile- e da donare- la cosa più complicata.
Allora ti chiedo, oggi, di accettare il mio silenzio, il mio STARE ferma, immobile, muta (cosa davvero rara e impossibile!), davanti a Te, al Tuo Mistero che oggi contemplo nel prologo altamente teologico di Giovanni, un condensato di parole immense, solo da rileggere e contemplare, appunto….per quanto ne siamo capaci..
Anzi, ne siamo CAPACI, perché Tu ci hai fatti come Te, quindi Tu che sei Verbo, ci hai fatto capaci di ASCOLTO.
Tu sei venuto “fra i tuoi”: intanto la Bella Notizia è che ci consideri fra i “tuoi“, noi uomini/donne di quel tempo e di ogni tempo, che bello! Chi Ti ha accolto è diventato “fratello”/”sorella” tuo! Hai voluto bene a noi, “tuoi”!
Affiniamo anche noi oggi questa arte, che sempre si impara ed è perfezionabile, di ascoltare con orecchi, ma soprattutto amare e voler bene occhi e cuore aperti. Portiamo in giro nei nostri occhi la Tua Luce, ricevuta nella notte santa, senza la quale nulla potremmo fare, per trasmetterla agli altri con un nostro sguardo di bontà e tenerezza, se riusciamo accompagnato dalla parola che conta: ti voglio bene/ti amo!
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