È da poco passata l’Epifania durante la quale abbiamo ascoltato il vangelo dei magi che “per un’altra via” fecero ritorno a casa loro, noi ci sentiamo chiamati a percorrere quest’altra strada, ma ci chiediamo quale sia oggi quest‘altra via per tornare a casa?
Cosa oggi, in questo tempo che stiamo vivendo, con le grandi fatiche che la pandemia si è portata con sè, siamo chiamati a fare?
Sentiamo che il rischio più grande è vivere questo tempo come un periodo sospeso, con l’unica speranza di poterlo passare in fretta per dimenticare. Invece abbiamo bisogno esattamente il contrario: non dimenticare quest’anno, fare memoria delle nostre storie, e senza maschere riconoscere i limiti personali e sociali che abbiamo accumulato nel corso degli anni passati.
Papa Francesco, il 27 marzo2020, in quella Piazza San Pietro vuota ci ha ricordato come abbiamo preteso di rimanere sani in un mondo malato.
Oggi cosa resta di quel mondo? Cosa di nuovo sta nascendo e cambiando?
Noi, nella nostra piccola esperienza di vita condivisa, stiamo sperimentando che restano i volti, le relazioni, la Fraternità. Paradossalmente questo periodo di blocco, anche totale, è stato occasione di incontri, nuove conoscenze dalle quali poi derivano nuovi sogni, o dove comunque il sogno prende nuovi contorni perché condiviso. Nonostante ci siano stati numerosi limiti ai nostri spostamenti, abbiamo continuato a sentirci uomini e donne liberi, perché abbiamo riassaporato come la libertà sia un dono, derivante dal fatto che siamo Figli di Dio, nessuno può chiamarci più schiavi, ma il fatto di essere Figli ci da la grazia di essere liberi.
Come per altri, anche per noi, nei mesi di chiusura e di malattia che abbiamo vissuto nella nostra casa di Torino, dove viviamo da famiglia in Fraternità, è stato chiaro come il legame dato dalla comunione, cioè da relazioni adulte, autentiche e ricche d’amore, siano state il motore per vivere questo tempo come una grande occasione d’attesa. Ci sentiamo come una madre quando attende la venuta di un figlio, viviamo questo tempo preparandoci e non aspettando che passi. Apriamo spazi, creiamo legami, mettiamo insieme pensieri e sogni, proviamo ad ascoltare, condividiamo ciò che abbiamo, rischiamo,lottiamo per cercare il Regno di Dio e la sua giustizia, che ha il volto della misericordia.
Quest’anno che è appena iniziato, può diventare veramente un tempo d’attesa, pronto ad accogliere la vita che sta arrivando. La Fraternità è l´altra via per tornare a casa e per disobbedire alla soluzione scontata di far tornare tutto esattamente com’era prima o forse anche peggio, per l’ansia di recuperare il tempo perso. Sentiamo che solo insieme, da Figli, e quindi fratelli, è possibile incarnare la buona notizia del Vangelo, per ricominciare, riedificando il tempo che siamo chiamati a vivere.
Allora coraggio mettiamoci per strada insieme, non c è tempo da perdere…
Buon cammino.
Martina e Luca
per la Fraternità Evangelii Gaudium
https://www.fraternitaevangeliigaudium.com/index.html
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