Gv 6, 63b-71
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Gesù riprese: «Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti stava per tradirlo, ed era uno dei Dodici.
Anche oggi Gesù ci rivolge una domanda diretta e fondamentale: “Volete andarvene anche voi?”.
Abbiamo visto che molti incominciano ad abbandonare Gesù…la sua rivelazione turba, non è come ce la si aspettava. Si pensava che Gesù
fosse venuto a compiere prodigi, a salvare vite con poteri straordinari. Tutto questo aveva creato grande entusiasmo e seguito.
Quando però questa rivelazione contempla il mistero della Croce, della vita donata per amore, ecco che prende il sopravvento il disappunto, la delusione, forse anche il timore. Ma la domanda di Gesù è anche un invito ad impegnarci in questo confronto, a lasciarci coinvolgere, a cercare la grazia di vedere come Pietro che, così simile a noi, è capace però di lasciarsi scavare e cambiare dalla Parola, tanto da riconoscere che non si può andare altrove e trovare una pienezza uguale.
Dove altro potremmo andare per trovare quello che respiriamo con Te?
E’ una domanda retorica che forse capita anche a noi di porci in tante situazioni della vita, quando sperimentiamo la delusione, il dolore, la morte… cosa mai potremmo trovare di meglio?
Ora abbiamo incontrato Te! “Tu hai parole di vita eterna”: resta questo anche oggi l’invito e l’augurio che possiamo farci per credere che l’essenziale è mettere la Parola come fondamenta dei nostri giorni.
Seme gettato nel mondo,
Figlio donato alla terra,
il tuo silenzio custodirò.
In ciò che vive e che muore
vedo il tuo volto d’amore:
sei il mio Signore
e sei il mio Dio.
Io lo so che Tu sfidi la mia morte,
io lo so che Tu abiti il mio buio.
Nell’attesa del giorno che verrà
resto con Te.
(Dal canto Resto con Te)
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