Argentina: Nora Cortinas, novantenne, una vita di attivismo. È stata tra le prime madri di Plaza de Mayo che hanno iniziato a manifestare per la sparizione dei loro figli, colpevoli di protestare contro la dittatura in Argentina (1976-1983). Nel 1977 Il regime ha portato via suo figlio Gustavo, attivista di 24 anni.
Da quel momento Nora si unirà ad un gruppo di donne che ogni giovedì si ritrova a manifestare nella piazza di Buenos Aires per chiedere la verità sulla sorte toccata ai propri figli. La battaglia del movimento continua ancora oggi: si stimano circa 40 mila persone scomparse.
Palermo: Parco della Favorita. Due sorelle, Maria Rosa e Savina Pilliu. L’appartamento dove vivono si trova in una palazzina all’ingresso del Parco della Favorita. La palazzina fa gola, in particolare, ad un imprenditore che vuole costruire un palazzo “moderno”. Non riuscendo a trovare un accordo con le sorelle e stanco di aspettare, il costruttore va da un notaio, si dichiara proprietario di tutta la zona (compresa la proprietà delle sorelle), e corrompendole persone giuste, apre il cantiere e inizia a costruire.
“SOLO” dopo trent’ anni lo Stato darà ragione alle denunce esposte delle sorelle (che non vedranno un euro, visto che il costruttore è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato ha sequestrato tutto).
IO POSSO – due donne sole contro la mafia – di PIF e MARCO LILLO
Kigali – Roma. Bibi: il 7 aprile 1994 in Ruanda ha inizio uno dei massacri più atroci della storia: il genocidio degli Hutu contro i Tutsi. Il 13 aprile dello stesso anno un gruppo armato entra in casa di Bibi. Massacra mamma, fratellino, zia e cuginetti (il papà era già morto combattendo con il Fronte Patriottico Ruandese).
A soli cinque anni inizia il suo viaggio verso lo Zaire insieme a un milione e duecentomila profughi in fuga.
Incontri, gesti di solidarietà permetteranno a Bibi di rientrare nel suo meraviglioso paese, ormai devastato. Grazie proprio ad un incontro, oggi vive a Roma, dove studia medicina.
DALL’INFERNO SI RITORNA – di Christiana Ruggeri –
Per puro caso in questi mesi mi sono imbattuta in queste storie che non conoscevo.
Certo, ci sono innumerevoli altre storie di donne che hanno cambiato il corso della storia e della loro esistenza. Le accumuna il coraggio, la tenacia, la determinazione, e anche la paura!
Mi domando: io cosa avrei fatto al loro posto?
Non hanno mai perso la speranza: ecco il loro segreto! Anche quando Bibi si chiedeva perché Dio avesse “lasciato” il Ruanda.
Ecco perché faccio mio e nostro questo versetto della lettera ai Romani:
“La tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rom 5, 1-5).
Simona
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