Settembre, tempo di rientri e bilanci, di ferie finite e, verrebbre da dire, a volte presto dimenticate già col primo giorno di lavoro, ma che un po’ rivivono grazie anche alla curiosità di colleghi e amici e dalle classiche frasi iniziali di saluto.
-“Allora come ti sono andate le ferie? Dove sei stata? Cosa hai fatto di bello?”
-“ Dai, direi tutto sommato bene! Ho fatto la mia settimana di vacanza zia-nipote!”
Tutto è nato già un anno fa.
L’estate dopo il primo lockdown; il non poter rientrare neanche per qualche fine settimana per oltre 4 mesi, relegare tutto ad asettiche videochiamate… insomma da ciò è nato il desiderio di trovare tempo e modo per stare con le persone a cui voglio più bene.
Così già l’anno scorso mi sono organizzata per una settimana al mare con Rebecca.
Ringrazio mio fratello e mia cognata che mi hanno lasciato questa possibilità, di certo non scontata, anche perchè il ruolo degli zii è (purtroppo), per i più, un ruolo defilato, ben diverso da quello dei nonni, che vengono più spesso chiamati in causa per prendersi cura dei nipoti.
I nonni si sono già “diplomati “ alla “Scuola di genitorialità” con anni di esperienza in fatto di responasibilità; per gli zii non è sempre così. Infatti proprio l’anno scorso alcuni dei miei colleghi avevano espresso delle perplessità: “Ma come.. ti fidi nel portarla da sola in vacanza? E se succede qualcosa?!” .. Mi erano state paventate le scene più apocalittiche!!
Ma tutto è andato alla grande e … vacanza che vince non si cambia! Così quest’anno quando è stato il tempo di decidere se fare una settimana di cammino lungo la Via degli Dei o trascorrerla con Rebecca… beh, la scelta è stata ovvia!.
Vivendo in un’altra regione, tornando in famiglia per week end “mordi e fuggi” è stato ancora più bello trascorrere del tempo con lei e questa volta proprio qui a Varese a casa mia; caratterizzato da una sorta di mio “rito di attesa e di preparazione”: preparare la stanza, recuperare dei giochi di società da fare assieme e pensare come far scoprire la montagna ad una bimba ormai di quasi 10 anni.
Ed al suo arrivo … tutto si è stravolto!
E’ bastato il Sacro Monte di Varese per capire che chi cresce in piena Pianura Padana forse non è molto abituato a camminare e far salite e può essere un “gioco” alquanto complicato trovare parole giuste per motivare ed incoragiare. Tuttavia la nostra settimana zia-nipote è trascorsa tra compiti delle vacanze da terminare, gite in montagna , cartoni animati guardati assieme, piccole reciproche confidenze, interrogativi anche di fede (“Zia, ma tu quando preghi? Non è noioso pregare?”) ed, a fine settimana, piccole rivelazioni sulla Bellezza del Creato grazie ad un album di vacanza fatto assieme (il 90% delle foto scattate da Rebecca sono fiori, animali e paesaggi). Non per ultimo è stato altrettanto bello l’entusiasmo del mio fidanzato, figlio unico, che ha goduto indirettamente della gioia dell’essere zio per una settimana.
Auguro a tutti di aver occasione di riscoprire questi legami familiari, dati a volte per scontati, ma essere zio non è scontato, e’ Amore gratuitamente ricevuto dall’Amore degli altri! E’ il legame di interconnessione tra le nostre relazioni familiari; auguro a tutti il coraggio di riscoprirlo!
Ilaria S.
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