La bella notizia di questa settimana l’ho cercata nelle pieghe della quotidianità con un po’ di fatica perché mettere insieme i fili di una rete per tessere un significato che vada oltre un singolo fatto è un esercizio preziosa, ma difficile.
Mi sono ritrovata quindi a pensare ad una serie di avvenimenti, in termini di incontri, confidenze, testimonianze e condivisioni che mi aiutano a riconoscere ancora una volta la straordinaria capacità degli esseri umani di avvicinarsi, confidarsi e riconoscersi fragili, dando alla fragilità ed alla difficoltà una nuova luce.
Un adolescente che trova nel laboratorio di scrittura lo spazio per confidarsi con la professoressa, due parenti che si ritrovano a cena per ridirsi la difficoltà e la meraviglia del cercare un equilibrio in famiglia, ecc.
Mi sembra in generale, in mezzo agli strascichi di dolore e fatica che la pandemia ha lasciato negli uomini, di poter scorgere una luminosa e potente capacità di chiedere aiuto e mettersi in gioco perché i pezzi rotti possano tornare insieme.
A volte basta un abbraccio, altre occorre un percorso lungo e profondo con una figura professionale d’aiuto ma in ogni caso sia sempre benedetta la capacità di riconoscere un dolore, guardarci dentro e avere il coraggio di chiedere aiuto.
Isabella
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