La bellezza è negli occhi di chi contempla

B.V. Maria di Loreto; beato Arsenio Migliavacca da Trigolo

B.V. Maria di Loreto; beato Arsenio Migliavacca da Trigolo

(Mt 21,23-27)
In quel tempo. Il Signore Entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».

 

 

Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. 

Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».

 

 

Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».

 

Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».

 

Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

“Autorità” è la parola chiave che svela le intenzioni dei cuori: in pochi versetti ritorna quattro volte.

E’ messa in discussione l’autorità di Gesù da parte di chi non intende accogliere la sua testimonianza del Regno di Dio. Gesù sa bene che questi uomini avevano già rifiutato l’appello alla conversione del suo Precursore, Giovanni il battista e li chiama allo scoperto per farli pronunciare sull’autorità di Giovanni.

Il vero tema, a cui schiude la polemica sulll’autorevolezza di Gesù, è il non voler aprire il cuore all’avvento del Regno. Al loro rifiuto ipocrita di pronunciarsi non può seguire alcuna risposta di Gesù alle loro domande, non l’ascolterebbero.

Il Natale potrà passare senza rivelare nulla di nuovo, oppure essere l’inaspettata occasione di un paradossale incontro tra l’infinito di Dio e la finitudine di ciascuno. La predisposizione del cuore e la domanda vera di entrare nel suo mistero potranno schiudere lo spazio per il libero rivelarsi di Dio.

PREGHIERA
(Sal 35)
2 Nel cuore dell’empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c’è timor di Dio.
3 Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
4 Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
5 Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.
6 Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
7 la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
8 Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
9 si saziano dell’abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
10 È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
11 Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
12 Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
13 Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.

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