La bellezza è negli occhi di chi contempla

In via Adamello un presepe “alternativo”, dove si rivela Dio

In via Adamello un presepe “alternativo”, dove si rivela Dio

 

Più che bella notizia, questa settimana vi parlo di una bella esperienza.

L’antivigilia ero al telefono con un caro amico (vivavoce!) e stavo guidando, ma ovviamente ho mancato la rotonda giusta e sono finita nei vicoli di Corbetta, in una zona conosciuta ma non troppo… beh, cercando di capire dove esattamente fossi, ho alzato lo sguardo e ho visto un poster interessante appeso al cancello di una casa. A quel punto ho fermato la macchina con le 4 frecce, sono scesa e ho fatto la foto, ma essendo in ritardo sulla mia tabella di marcia (che novità! 100 cose da fare in 24h), mi sono ripromessa di tornare.

E così è stato!

Sono tornata con calma lunedì di questa prima settimana del 2022: ho telefonato e organizzato l’incontro con Carlo, un socio anziano del mio decanato, che era saltato quel giorno 23 dic, e dopo un caffè con lui siamo andati a piedi, 5 minuti da casa sua, 2 vie più in là a cercare qualcuno che ci spiegasse cosa era successo in quella via Adamello. Neanche lui sapeva di questa storia!

Un abitante della via ci ha spiegato che da un paio di anni la maggior parte di loro ha deciso di mettersi insieme e proporre questo gesto di attenzione al Natale, un presepe particolare, perché sia un segno per tutti quelli che passano. Mi ha colpito che casualmente fossero sobrie anche le luminarie nei giardini o sui balconi, spesso pacchiane o esagerate.

Spazio, invece, al Dio-con-noi nelle pieghe martoriate delle vicende quotidiane degli uomini del terzo millennio (le foto lo mostrano!), per dire che davvero Gesù è stato uno di noi: un suggerimento per trovarlo vivo oggi, grazie alle frasi di Madre Teresa, San Francesco, Charles de Foucauld, papa Francesco! Un vero e proprio aiuto a meditare il mistero vivo e reale dell’Incarnazione: Verbum caro factum est!

La bella notizia è che esiste ancora gente che vive il “buon vicinato”, di cui parlava vescovo Delpini qualche anno fa al discorso alla città di s. Ambrogio, che sceglie e pensa all’essenzialità del Natale (la nascita di Gesù, non altro) e osa proporre un gesto semplice e concreto che sia per tutti.

A me ha aiutato tantissimo a non farmi travolgere nelle mie corse e nei 100 incontri prenatalizi; mi ha ricordato di alzare lo sguardo, pensando alle difficoltà vere che il nostro Signore Gesù ha scelto di condividere nascendo in una grotta di Betlemme, fuori dalle cronache urlate di 2021 anni fa, che oggi forse sono ancora più drammatiche e serie rispetto ad allora!

Un aiuto anche a prepararmi a vivere l’Epifania, cioè a capire dove oggi Dio si rivela, nelle persone dove meno lo immagineremmo: bimbi in ospedale, migranti in mare, carcerati, famiglie divise, vittime di guerra…!

Devo fermarmi qui, ma vi assicuro che nell’arco di 2 ore o poco più la mia ricerca di presepi alternativi non è terminata qui: sono riuscita a visitarne altri due, uno in chiesa parrocchiale (dove sono riuscita pure a salutare il parroco!) e l’altro, costituito da sagome in legno, sulle rive di un fontanile nel quartiere staccato di Corbetta, immerso nella campagna.

Entrambi mi hanno dimostrato nuovamente come ci siano persone che insieme uniscono capacità, competenze, risorse, tempo a servizio di chiunque passi a vedere.

La condivisione e la fraternità siano due parole ben auguranti per vivere a pieno questo 2022, a caccia di bellezza!

Stefè

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: