La bellezza è negli occhi di chi contempla

Martedì della II settimana di quaresima

Martedì della II settimana di quaresima

Mt 5, 31-37

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli:

 

 

«Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

 

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.

Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

 

Il Vangelo di oggi ci invita a un’igiene delle parole. Un credente non gioca con le parole. Il suo parlare deve essere molto chiaro e asciutto senza la preoccupazione di tenere contenti tutti: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.

È il di più che poi alla fine ferisce, crea problemi, giudica, sparla, mette in cattiva luce. È lo sparlare, il parlare a sproposito, il voler a tutti costi dire la propria su tutto, l’ostentare sicurezze e certezze in ogni angolo complesso e problematico dell’esistenza.

La fede ci invita a chiamare per nome le cose, a saper dire Si e No davanti alla verità o alla menzogna, a misurare il potere tremendamente distruttivo che talvolta possono avere le nostre parole.

C’è una misericordia anche della lingua e la maggior parte del modo di esprimere la sua misericordia è racchiusa in una parola poco frequentata, la parola ‘silenzio‘. Chi parla poco e bene rende più significativo ciò che dice.

 

Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino.

(Salmo 15)

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