Stamattina è successa una cosa bella a scuola e la condivido volentieri perché ha rappresentato per me e per i ragazzi che incontro una sfida e insieme un grande dono.
Da qualche giorno in classe si respirava un clima piuttosto teso e carico di rabbia e risentimenti. Alcune ragazze avevano discusso tra loro e in ognuno dei sottogruppi presenti si risentiva di questa fatica di parole non dette e parole invece dette con prepotenza e in modo offensivo.
Stamattina, una mia cara collega ha deciso di impiegare due ore di lezione in un’attività speciale: facendo sedere i ragazzi e le ragazze in cerchio, ha chiesto a ognuno di loro di scegliere una o due persone con cui avevano il desiderio di parlare, dicendo una cosa positiva ed una negativa della persona a cui si rivolgevano.
Questo tempo e questo spazio sono stati riempiti da tantissime parole, inizialmente timide e un po’ trattenute ma che poi si sono sciolte e sono diventate emozioni, alcune positive altre meno. Da queste parole sono nati gesti preziosi, lacrime, sorrisi e abbracci. È stata un’esperienza travolgente ed importante perché ha riconsegnato a ognuno di noi, anche alla sottoscritta, quanto sia importante dare voce a ciò che proviamo per condividerlo con le persone della nostra vita, le più importanti ma anche quelle che abbiamo incontrato casualmente sul lavoro per esempio. Può essere rischioso ma se quanto si ha da dire viene condiviso con rispetto ed empatia, può essere un gesto rivoluzionario che forse ci aiuterà a cominciare a costruire un po’ di pace anche nella nostra quotidianità, dentro noi stessi e con gli altri.
Isabella
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