Gv 7, 43-53
In quel tempo. Tra la gente nacque un dissenso riguardo al Signore Gesù.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.
Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?».
Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!».
Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Tante situazioni su cui riflettere:
Il pregiudizio: (“… dalla Galilea non sorge profeta!”) quante volte anche noi giudichiamo per pregiudizio? Tante volte la divisione tra noi non avviene a causa di parole, gesti e azioni ma solo per l’incapacità di andare oltre un pregiudizio, spesso infondato, che ci impedisce di ascoltare e capire l’altro.
Seguire la propria coscienza: (Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!») le guardie hanno ascoltato le parole di Gesù e hanno deciso, seguendo la propria coscienza, di non arrestarlo.
Ogni giorno anche noi dobbiamo scegliere secondo coscienza anche se ciò potrebbe voler dire andare “contro corrente”.
Lasciamoci guidare dalla Sua Parola nelle scelte di tutti i giorni.
Fare la nostra parte: (Nicodèmo, […] disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?») Nicodemo ha avuto coraggio, si è messo in gioco, ha detto ciò che riteneva giusto a difesa di Gesù.
«E ciascuno tornò a casa sua». Non torniamo a casa nostra chiusi in noi stessi; abbiamo il coraggio del dialogo, della accettazione delle diversità senza pregiudizi, della ricerca e della difesa delle verità.
O Dio, tu sei il mio Dio,
all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Dal Salmo 63 (62)
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