La bellezza è negli occhi di chi contempla

Il girotondo di Pentecoste

Il girotondo di Pentecoste

Siamo abituati a vedere le rappresentazioni della Pentecoste in modo “frontale” e abbastanza rispettoso del racconto evangelico: Maria e gli apostoli raccolti insieme all’interno di una stanza, colpiti dal fuoco dello spirito e illuminati da un fascio di luce proveniente da una colomba che vola nel cielo sopra di loro.

Oggi propongo invece una versione molto particolare: quella del pittore lombardo Pier Francesco Mazzucchelli detto “Morazzone”, dal paese di provenienza, a pochi chilometri da Varese: il pittore, oggi poco conosciuto, all’epoca era grandemente apprezzato e molto richiesto dalla committenza laica e religiosa, tanto da essere uno degli autori, insieme a Cerano e Giulio Cesare Procaccini, dei “quadroni” che raffigurano le storie della vita di San Carlo Borromeo che ogni anno vengono esposti in Duomo a Milano dal 4 novembre in poi.

Anche la tela con la Pentecoste, datata 1615 circa, è milanesissima: in origine era conservata presso il Tribunale di Provvisione, nel Palazzo dei Giureconsulti in Piazza Mercanti; oggi è visibile nella Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Se leggiamo l’episodio nella Sacra Scrittura, l’impressione che abbiamo è quella di movimento:
“Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. […] A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua”.

Gli apostoli dopo la discesa dello spirito sono dinamici e fanno rumore, tanto che qualcuno commenta “si sono ubriacati di vino”.

L’interpretazione artistica di Morazzone a mio avviso cade proprio in tal senso: un girotondo di personaggi illuminati da una luce centrale si muove, si agita, quasi danza, illuminato da una luce accecante che proviene dal centro, con l’immancabile colomba.

La tela non è stata pensata per una visione frontale, ma per un teatrale “di sotto in su” e infatti era collocata su un soffitto e andava proprio vista dal basso: l’impressione è quella di essere catturati in questo vortice ascensionale e di far parte, come gli apostoli, di questo movimento.

Tutti noi siamo illuminati dallo spirito, ma come ci comportiamo? Stiamo fermi e immobili, oppure ci muoviamo, ci spostiamo, portiamo lo spirito anche a chi è fuori del nostro cerchio?

Arianna

Pentecoste
Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone
1615 | Olio su tela
Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
(Immagine da Wikipedia)

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