Anche questa volta il viaggio termina e qualche prima riflessione a caldo è opportuna.
12 giorni pieni più uno e una notte di viaggio.
Una media di 12 km al giorno di cammino tra chiese, basiliche, siti archeologici, musei, parchi naturali e con un bagno nel mar Morto che sempre stupisce.
Temperature elevate in Galilea e nel deserto, fino a 42, ma sopportabili, meglio sulle alture di Betlemme e Gerusalemme.
Oltre un migliaio di foto scattate tra reflex e cellulare.
Un gruppo che si è subito affiatato e ha condiviso le gioie e le fatiche del viaggio, metà dei partecipanti già esperti della Terra Santa e metà alla loro prima esperienza.
Il numero ridotto, 15 persone, ha permesso agilità e flessibilità negli spostamenti e nelle modifiche al programma previsto.
I luoghi classici sono una conferma della storia e un aiuto per la propria fede.
Le nuove scoperte emozionano e rendono il viaggio speciale e non scontato.
L’accoglienza delle suore, ed in particolare di suor Luisa, sono il plus che ogni volta ci fa sognare un prossimo ritorno.
Tante persone incontrate o riviste dopo 3 anni di chiusura per il covid. Imprevisto l’incontro con il Patriarca mons. Pizzaballa.
La scoperta di nuovi siti portati alla luce in questi 3 anni.
Le contraddizioni di questa terra contesa, con i palestinesi relegati in terre sempre più ristrette e gli israeliani in perenne stato di guerra; i loro giovani che, per il lungo servizio militare, girano tranquillamente con il mitra a tracolla.
I profumi e gli odori del suck, la natura rigogliosa dove c’è l’acqua e praticamente assente nel deserto. Gli israeliani che innaffiano le aiuole spartitraffico e i palestinesi che hanno l’acqua una volta al mese nelle case e sono costretti a installare grandi cisterne sui tetti.
Qualche piccolo inconveniente ma fortunatamente nessun problema di salute.
Ancora una bella esperienza in questo mio settimo viaggio in Terra Santa. Grazie a tutti i compagni di viaggio e all’Azione Cattolica che lo ha permesso.
Arrivederci al prossimo anno.
Gigi Pizzi, Roberto Bergamini
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Gigi pizzi
21/08/2022 at 8:44 amLa firma dell’articolo è di Roberto Bergamini: animatore e fotografo dell’esperienza conPaola Molteni e “limmarcedicibile” indispensabile Alberto Melzi!!!