Luca 13, 31-34
In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù alcuni farisei a dirgli:
«Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!».
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In questo brano di Vangelo Gesù è invitato a partire e a lasciare la città. E’ una intimidazione vera con tanto di minaccia di morte. Gesù è osteggiato, fa paura perché rappresenta una minaccia al potere. Erode Antipa come il padre Erode il Grande ha paura. Il padre ebbe paura della nascita di un bambino, di un nuovo re e fece una brutta strage di bambini; il figlio con lo stesso nome, Erode, ha paura di perdere il proprio potere e il controllo.
Gesù non è un violento, non spadroneggia, non ha pretese da conquistatore.
Eppure fa paura ai potenti. La forza del suo bene mette in crisi il male.
Egli realizza l’opera che il Padre gli ha affidato. Le folle lo cercano. I discepoli lo ascoltano con fiducia perché lo considerano un profeta; i farisei, invece, lo ritengono un impostore. Sono proprio i farisei che lo invitano a partire per sfuggire all’ira di Erode. In apparenza è un gesto di amicizia, in realtà cercano pretesti per liberarsi di Gesù. Lo considerano un pericolo, un rabbi che stravolge la tradizioni dei Padri. Meglio allontanare un uomo come Gesù.
Gesù non si lascia intimidire dalle minacce, non si nasconde, non ha intenzione di rinunciare al compito che gli è stato affidato, anzi ribadisce che andrà fino in fondo.
Queste parole invitano anche noi ad evitare ogni forma di mediocrità. Lungo il cammino incontriamo spesso ostacoli, piccoli e grandi. A volte all’esterno ma tante altre volte all’interno. Il Signore ci chiede di rimanere fedeli al compito che ci è stato affidato. C’è una storia da costruire, ci sono ancora tante pagine da scrivere, nessuno deve fermarsi a metà.
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