Luca 3, 15-18
In quel tempo. Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo:
«Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
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Giovanni, nel Vangelo di Luca in particolare, sottolinea con forza la diversità tra lui e il Messia: la gente è in attesa e Giovanni non vuole ci siano fraintendimenti.
La franchezza e l’umiltà di Giovanni, che si fa infinitamente piccolo per far emergere la grandezza di Gesù, non può non suggerirci quello che dovrebbe essere lo stile dell’evangelizzazione.
Se la Parola entra davvero nella mia esistenza, se plasma la mia vita, le dà struttura, forma, azione … è più facile evitare il rischio insidioso di essere profeti di noi stessi – o di un Dio a nostra misura – anziché del Signore.
Il Battesimo che offre Gesù non è con acqua, ma in Spirito Santo. Lasciarsi guidare dallo Spirito nella nostra vita credente, coltivando per esempio una preghiera costante e fedele, significa farsi piccolo, riconoscere i suoi doni in noi, annunciare con la nostra vita la “buona novella” portata da Gesù.
Giovanni è “grande agli occhi del Signore” (Lc. 1,15), ma nello stesso modo in cui possiamo esserlo anche noi, in quanto amati.
Lo Spirito ci aiuti a riconoscere che la nostra vera identità è la grandezza che abbiamo agli occhi del Padre, non per merito nostro, ma perché amati. Con questa identità nuova (rigenerata dal battesimo, ma soprattutto riconosciuta con umiltà) possiamo accingerci a percorrere le strade dell’evangelizzazione.
Dal Commento del 2016 di Papa Francesco:
“Lo Spirito Santo, ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo, ci apre il cuore alla Verità, a tutta la Verità.
Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli.
Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre.
Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale”.
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