La bellezza è negli occhi di chi contempla

Dedicazione del Duomo di Milano

Dedicazione del Duomo di Milano

Lc 6, 43-48

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.

 

 

L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

 

 

Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene».

#radicatiInDio

Oggi ricorre la festa della Dedicazione del Duomo di Milano, uno dei momenti solenni che ci indica l’importanza e la costanza nel ricercare l’unità come Chiesa ambrosiana, attraverso l’immagine della chiesa cattedrale.


Il Vangelo appena letto sembra proprio appropriato e in linea con la giornata: la vita ci mette a volte davanti alle difficoltà, a tempi non semplici da affrontare e, in linea generale, alla “piena del fiume”: è in quell’istante che scopriamo che l’essere fondati e radicati in Dio, nostro baluardo, ci sostiene offrendoci la tenacia e la mitezza necessarie per affrontare le insidie.

La fede, quindi, che ci è stata trasmessa grazie alla Chiesa e a tutti coloro che l’hanno custodita/tramandata, traccia un percorso in cui non solo la nostra vita, ma la vita stessa della comunità ha un fondamento solido: il dono del mio essere cristiano si determina attraverso una bontà del cuore, una concretezza dell’amore verso il prossimo, una trasparenza dei fatti davanti alle parole, come buoni indicatori per sentirmi vero nel mio cammino: solo così le mie radici sicure e le mie fondamenta nutrite mi accompagneranno nel crescere verso l’alto.

– Se dovessi descrivere con tre aggettivi il mio cuore, a quali faccio più facilmente riferimento?
– Su quale terreno è costruita la mia casa? e di quale tipo di terreno sento che la sto alimentando?

 

 

Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi
(Sal 117)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: