A braccia aperte!

Non ho UNA bella notizia, ne avrei tante … ma porto ancora nel cuore la Gioia per l’incontro #abracciaaperte del 25 Aprile. Piazza san Pietro è stata riempita da oltre 60 mila persone (o più?) per incontrare in un grande abbraccio papa Francesco, che ci ha concesso il suo tempo prezioso per incontrare tutti i soci e simpatizzanti dell’AC di tutta Italia. 

Papa Francesco: e chi l’ha sentito? State pensando che sia impazzita! (quasi avete ragione) ma devo ammettere che forse qualche frammento sul maxischermo l’ho visto, mezza voce sentita, ma non oltre…..(sto recuperando discorsi e documenti in queste settimane). Il papa mi perdonerà, lo so in cuor mio e la motivazione è semplice: sono stata una dei 200 volontari circa che hanno aiutato nella gestione dell’evento. Dunque, la mia destinazione operativa è stata il parcheggio nei pressi della stazione Metro Anagnina, il capolinea della Metro A, alle “estreme periferie di Roma”, dall’alba – anzi prima, siamo usciti letteralmente nel cuore della notte- fino a quando siamo riusciti in qualche modo e con tanta pazienza a far defluire l’interminabile coda delle persone che avrebbero dovuto prendere i mezzi pubblici per recarsi nelle zone limitrofe del Vaticano per raggiungere la piazza! 

Ebbene, non sono stata delegata, non ho partecipato all’assemblea nazionale (prima o poi ce la farò!), non ero sul sagrato a fianco di papa Francesco –e non ho potuto arricchire il mio album di foto figurine AC, anche questo ce la farò prima o poi!- allora dove sta la bella notizia? Cosa c’è da ricordare di questa faticosa unica semplice esperienza che ha riempito il cuore di Grazia?? 

1. Il puro servizio: essere un piccolo tassello per far funzionare una “macchina organizzativa” partita mesi e mesi prima, perché ogni persona potesse partecipare con letizia ad un incontro bello. Ricordatevi- ci hanno detto- che “VOI SIETE IL PRIMO VOLTO AMICO di AC” che incontra chi arriva a Roma dopo un viaggio notturno, più o meno lungo.. magari la prima volta in assoluto per un bimbo dell’ACR! Ancora mi commuovo!  Devo dire GRAZIE a Cristina (che non avevo mai visto prima), mio riferimento “Volontario Gold” che ha gestito la sua squadra di volontari col sorriso, tanta pazienza, mettendo davanti le esigenze delle persone, non il privilegio di poter acquisire un posto migliore per sé. Una vera attenzione alle “periferie”. Un grande esempio da cui io devo imparare.

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   2. Il mio volto amico è stata Chiara della diocesi di Belluno Feltre, con cui ho condiviso il primo pranzo al sacco in attesa della prima riunione, in compagnia di Gianluca, l’altro volontario ambrosiano,        partito all’alba del 24/04 per essere “operativo” a Roma dal primo pomeriggio di mercoledì. 

3. L’abbraccio vero, personale, ridente, sentito e simpatico col mio SuperPresNaz Giuseppe Notarstefano e idealmente la Presidenza Nazionale, che hanno cura e impegno costante di incontrare ciascuno, nei loro numerosi viaggi fra delegazioni regionali, incontri di assemblee diocesane, svolte in tutto questo anno associativo 2023-24 (e non solo!)                                                           (Ormai non cito più il mio Pres. Gianni Borsa, perché è stanco di vedermi, ma ho abbracciato pure lui a nome di tutta l’AC ambrosiana!)

3. La bellezza sempre unica di Roma che ha accolto bandiere, striscioni, urla, canti di tutte le persone -piccoli, famiglie, anziani- accorsi per dare un abbraccio al Papa! Il tempo è stato clemente, ma fra nuvoloni, sole, arietta, ci ha dato l’opportunità di gustarci la città. Sono riuscita anche a incontrare amici che abitano a Roma, che non vedevo da tempo o da anni: incontri di cui sono grata, gioiosa nel cuore, sorpresa e graziata! Perché non è stato semplice “incastrare la vita” di queste persone con il mio poco tempo di permanenza romana! Dono raro.

Potrei continuare a lungo, ma mi sembra molto più che sufficiente per condividere con voi la bellezza che ho vissuto e respirato, certa di aver a mio modo già “incarnato” quello che papa Francesco ci ha esortato a vivere: “un abbraccio che salva, un abbraccio che cambia la vita!” a ricordo di quell’abbraccio sulla Croce che ci attende ogni giorno.

Stefé