Il nostro pianeta ha, come è noto, un nome improprio, considerato che il 70% della sua superficie è ricoperto da acqua. Anche se il termine “globo terracqueo“, ormai in disuso, ha designato per diverso tempo la Terra, è solo con la navigazione degli oceani, ad opera di intrepidi esploratori, a cavallo e dopo il XV secolo, che si è potuta comprovare la loro vastità.
Tuttavia, questa immensa quantità d’acqua che ha generato la vita e sostiene ancora un numero quasi incalcolabile di esseri viventi non è disponibile, tout court.
Infatti, nella sua stragrande maggioranza è salata e solo il 2,5% è dolce. Di questa modesta percentuale circa i due terzi è custodita dai ghiacciai, polari ed alpini, un terzo si trova invece sotto i nostri piedi. Quel che rimane è dunque una piccola cosa.
Basterebbero queste cifre, queste esigue considerazioni, perché di questa semplice molecola, ma fondamentale, se ne facesse un uso moderato o, come si dice ultimamente, sobrio. Invece, e a differenza del passato, l’approccio odierno, o se volete post-industriale, è sempre lo stesso: predatorio. Prendi quanto puoi, fanne l’uso che credi e sbarazzatene nel modo più economico.
Quindi se ne prelevano quantitativi elevati, la si utilizza per scopi non sempre propriamente nobili e, spesso, viene reimmessa tal quale nell’ambiente, poco o nulla curandosi della sua qualità ex post.
Le statistiche ci precisano che ogni italiano ne consuma tra i 150 e i 240 lt giorno/persona: siamo il Paese europeo che detiene il primato del consumo di acqua potabile.
Contestualmente, si stimano essere più di due miliardi le persone alle quali non viene garantito il diritto all’acqua, ovvero 50 lt. al giorno per persona.
Sono invece 120 miliardi i litri consumati nel mondo di acqua in bottiglia; più di 328 milioni di bottiglie/giorno, tutti i giorni, e pure in questo caso il nostro Paese risulta essere tra i primi nella classifica.
Assurdo.. per tutto ciò che questo genera in termini di consumi/rifiuti, anche considerato che i contenitori più comunemente utilizzati sono di materiale plastico, che peraltro non sempre garantiscono una adeguata conservazione.
Per contro, spesso sottovalutiamo i livelli qualitativi dell’acqua che ci viene fornita ai nostri rubinetti, che invece viene sottoposta a puntuali e costanti controlli volti a garantire il buon livello qualitativo.
Sono solo dati e considerazioni di ordine generale ma riteniamo che bisognerebbe meditare su cosa significa il termine “acqua” e quando la usiamo dovremmo declinare il verbo “moderare“.
Associazione Bosco dei 100 Frutti
(L’Associazione Bosco dei 100 Frutti, con sede a Bareggio, si impegna nella tutela e nell’incremento della biodiversità tramite il lavoro sul campo -messa a dimora di alberi e arbusti- e attività educative e divulgative.)
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