Olio su tela (260 x 160 cm)
attribuita a Paolo Camillo Landriani
detto “il Duchino” (1562-1618)
Casa parrocchiale San Martino di Magenta (Mi)
L’Avvento è tempo di attesa e di grazia: l’opera proposta è un’Annunciazione a Maria, non facilmente fruibile su libri e web, che ci consente, oltre a rileggere una delle manifestazioni di Dio, di predisporci in modalità meditativa e laboriosa verso il “tempo a venire” in preparazione al lieto evento, il Natale.
Il dipinto è attribuito ad un artista lombardo non particolarmente noto, che deve il suo soprannome di “Duchino” probabilmente al fatto che ricoprì il ruolo di direttore di svariate imprese pittoriche all’interno della corte ducale milanese.
Paolo Camillo Landriani, questo il suo nome, si è formato nella bottega del Luini nell’apice delle influenze tardo-cinquecentesche lombarde, dalle quali progressivamente si è distaccato, aderendo alle esperienze barocche e manieriste. L’opera, infatti, si presenta con un impianto classico ma con elementi spiccatamente barocchi.
Lo schema compositivo risulta impostato secondo la struttura portante generata dalla forma rettangolare del dipinto: l’asse verticale è centrale e separa i due soggetti principali in una scena bilanciata, altre linee di forza impostano le sezioni della scena. L’asse si “concretizza” nello stelo del giglio ed il suo fiore viene posizionato nel centro geometrico del quadro, quale “messaggio” ed elemento di collegamento tra Cielo e Terra.
Simboli di innocenza, candore e purezza, i gigli bianchi sono destinati alla Vergine Maria in numero di tre, richiamando così anche la Santissima Trinità.
All’impianto statico di fondo si sovrappone la ricchezza coreografica barocca: panneggi, vesti in movimento, preziosi dettagli di arredi, angeli, un tutto scenograficamente valorizzato da accentuati chiaroscuri e da una vibrante cromia che crea dinamismo nella rappresentazione, sorprendente e suggestiva, come vuole lo stile del tempo.
L’angelo e la Madonna sono immersi nella contemporaneità dell’epoca: il messaggio viene così reso attuale.
La figura dell’angelo Gabriele, da sinistra, crea un movimentato sipario di apertura, grazie all’articolata veste che segue la postura dinamica: dal cielo alla terra il movimento è doppio e, grazie alla sua mano indicante, fa risalire il nostro sguardo verso l’alto, comunicando chiaramente il suo ruolo di messaggero di Dio.
La luce divina irrompe nella serena penombra della preghiera di Maria.
Il messaggio di inizio Avvento si legge tutto nei gesti e negli sguardi presenti nel quadro e guidano il nostro percorso visivo in modo semplice e diretto.
Lo Spirito Santo è raffigurato come colomba inserita in una divina aurea circolare da cui dipartono raggi di luce geometrica e perfetta che illumina la Vergine, destinataria dell’annuncio. La luce divina attraversa e illumina le schiere di angeli, che creano superiormente una concreta e coreografica cornice, mentre centralmente riempiono lo spazio creando una “luminosa nuvola animata” di sguardi ed espressioni, tra preghiera, stupore e curiosità.
Infine posiamo la nostra osservazione su Maria: viso sereno e puro, di bellezza classica, l’umile serva già in ginocchio ha il viso rivolto verso il basso, che ci porta sulla propria mano destra, che a sua volta ci dirige alla mano di sinistra, aperta ad accogliere il messaggio, in posa, verticalmente ferma, decisa, ma docile: leggiamo in immagini inequivocabilmente le parole del Vangelo “Ecco, sono la serva del Signore. Avvenga di me secondo la tua Parola”
Maria posa intimamente il suo sguardo sul proprio grembo come ad accettare e a vivere da subito il periodo di dolce attesa, in silenzio e in grazia: è Avvento. Un accentuato chiaroscuro e la morbida veste fanno intuire che Gesù è vivo in mezzo a noi.
La Trinità è presente nell’opera: una rappresentazione degna di essere denominata “Santissima Annunciazione Trinitaria”, poiché nel momento in cui avviene l’annuncio dell’Angelo, si dispiega alla perfezione il disegno di Dio, Padre, che con l’opera dello Spirito genera, attraverso la Vergine, il proprio Figlio.
Rosy Ghezzi
No comments yet. Be the first one to leave a thought.