ARIA

ORA D’ARIA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Il primo respiro. Quello che con trepidazione aspettano genitori, medici e ostetriche in sala parto. È nato! Ha pianto! Respira! Ecco il benvenuto alla vita: questa prima, importante, delicata e potente aria che irrompe dentro di noi e che ci permette di irrompere nel mondo.
Respiro di vita.
E poi il bambino, mentre cresce, fa giustamente il bambino: gioca, esplora, mangia, colora, corre, senza mai domandarsi che cosa sia e perché esista ciò che è fuori da lui.
Ecco che arriva la maestra della scuola dell’infanzia, quella figura mitologica che ha, tra gli altri, il compito prezioso di guidare il bambino verso sguardi di consapevolezza. La maestra prende per mano il bambino e lo accompagna a fermarsi davanti ai temi importanti della vita. È tutto un gioco, ma che in fondo chiede: perché sei qui? Cosa ti permette di vivere? Come custodire questa vita?

Molto spesso nelle scuole dell’infanzia viene affrontato il tema dei 4 elementi e, tra i quattro, l’aria è quello che più sfugge alla coscienza e alla conoscenza del bambino. La sua invisibilità e immaterialità faticano ad entrare in contatto con il modo di conoscere del bambino, che è sempre legato alle esperienze concrete e tangibili. Allora via alla fantasia!

La maestra, sempre quell’essere magico-alieno-potente, si scatena con esperimenti, giochi ed esperienze, che fanno avvicinare sempre di più il bambino verso lo strano elemento dell’aria. Poi succede che Marco, Giulia, Matteo e Caterina tornino a casa dai loro genitori e tengano un’entusiasta lezione magistrale su quanto hanno imparato: l’aria non si può “acchiappare” e sentire, eppure è un elemento prezioso e vitale per noi – lo sai mamma? – e poi anche per gli animali, per le piante… E tu zio lo sai che insieme possiamo rispettare questa aria che ci ospita e ci fa vivere? E possiamo anche aiutarla, non inquinarla, esserle grati… E poi papà…e poi nonna…e poi e poi e poi.
Educazione fatta d’aria, ma mai così concreta.

Silvia C.