La bellezza è negli occhi di chi contempla

Ashira l’Adonai

Ashira l’Adonai

Le comunità esistono ancora. Per comunità intendo qualcosa di simile a un villaggio, dove persone diverse, di età diverse, con pensieri diversi, con vite diverse, si incontrano periodicamente al centro del villaggio, per parlare, chiacchierare, confrontarsi, raccontarsi. Le comunità esistono ancora.

Questa verità l’ho scoperta grazie a un piccolo coretto della parrocchia del mio paese. Il coro si chiama Ashira l’Adonai che in ebraico significa Canterò al Signore. È nato anni fa come corretto adolescenti-giovani, ma il nome è arrivato più di recente. Con il tempo, i giovani e gli adolescenti sono spariti e sono rimasti i non-più-tanto-giovani o gli adulti. Il gruppo non si è mai estinto, ma si è visibilmente ridotto. Penso che questo fosse dovuto anche a quel modo di fare che adoperiamo inconsapevolmente in tante occasioni, cioè cercare sempre di mettere barriere tra le età: gruppo giovani, gruppo adulti, gruppo famiglie sposate, gruppo giovani famiglie, gruppo famiglie esperte, gruppo bambini, gruppo bambini piccoli piccolissimi.

Da qualche tempo ci siamo detti: perché non aprirci a tutti? Perché non rinunciare all’ormai inadatta etichetta di coro giovani? Via, volantini nuovi con una banda rossa che recita: «Aspettiamo tutti, da 0 a 100 anni». Rendiamo questo gruppo una comunità di villaggio! Incredibilmente è successo (per adesso). Ci troviamo una volta al mese, per cantare a Messa, e una volta al mese per provare. Ci sono bambini della primaria, ragazzi (una per ora) delle superiori, giovani adulti e anziani. Troviamo ospitalità a casa di una coppia con una bambina, che offre lo spazio per le prove. Ci sono qualche biscottino, un tè e bicchieri al centro della stanza, ci sono i canti, ci sono i racconti delle giornate tra una prova e l’altra. E c’è la preghiera.

Da qualche tempo, abbiamo deciso di chiudere i nostri incontri con un segno della croce, la risonanza libera di un versetto che ci ha colpito tra quelli dei canti provati e un Padre Nostro recitato insieme. Non sappiamo quanto durerà ma per adesso è una gioia aver trovato la strada per questo nuovo villaggio.

Andrea

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