La bellezza è negli occhi di chi contempla

B.V. Maria addolorata

B.V. Maria addolorata

Gv 19 25-27

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.  

 

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!».

 

E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

#maternitàEterna #prendersiCura #dolore

Il mese di settembre porta con sè, liturgicamente parlando, tre feste mariane che sottolineano amorevolmente sfaccettature differenti riguardanti la Vergine Maria: 8 settembre, memoria della nascita di Maria, 12 settembre, memoria del santo nome di Maria e infine la festa di oggi che onora la Vergine Addolorata.

Ho recentemente ascoltato una riflessione di Don Emanuele Cucarollo che mi ha colpito profondamente e che provo a riassumere nei suoi punti salienti. Analizzando il “prendersi cura” che caratterizza per intero la vita di Maria, si crea un interessante parallelismo tra la nascita del bambino Gesù e la sua morte sulla croce, in particolare ponendo l’attenzione sui versetti riportati nel Vangelo di oggi, definendo questi momenti “le due culle” di Gesù.

Maria inizia a donare il suo Gesù al mondo, “prendendosi cura” del Figlio di Dio e di ogni uomo, nell’attimo in cui pone quel neonato nella mangiatoia della stalla a
Betlemme; dopo una vita intera spesa accanto a questo Figlio “mai suo”, ella compie definitivamente la sua maternità sotto la croce “prendendosi cura” della Chiesa: in questo modo la maternità di Maria diviene eterna!

Ecco perché questa festa che ricorda il dolore della madre, guardandolo da questa angolazione, illumina tale dolore in modo nuovo e generativo, saturo di speranza, getta un ponte tra l’inizio e il termine del rapporto terreno tra Gesù e la sua mamma: il parto e l’accudimento di Gesù a Natale, il parto e l’accudimento della Chiesa sotto la croce.

Noi siamo parte attiva in questa storia, preferiti dall’amore del Padre attraverso la libertà donata della Madre e la misericordia infinita del Figlio.
Imploriamo lo Spirito di renderci consapevoli e degni di tale preferenza, per gustare fino in fondo la Speranza Certa che ne scaturisce.

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