Matteo 21, 18-22
La mattina dopo, mentre rientrava in città, il Signore Gesù ebbe fame. Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Mai più in eterno nasca un frutto da te!».
E subito il fico seccò.
Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?».
Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
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Siamo nei giorni che portano alla Passione e Morte e Resurrezione di Gesù. Che ha fame.
Di cosa ha fame, il Signore?
Lui che è amore, ha fame dell’amore. L’amore vuole essere amato. E come faccio ad amare il Signore che non vedo? Amando il fratello che vedo. Quindi la fame che il Signore ha è quella dell’amore verso di Lui che si realizza nell’amore verso il fratello.
Se non c’è questo frutto, l’uomo è fallito. È come un fico che non fa frutto.
Il fico è una pianta particolare, è la prima a fare frutto e fa il frutto ancora prima delle foglie e dei fiori, perché i frutti sono i fiori stessi. Fruttifica dalla fine dell’inverno fino all’autunno. Anche
d’inverno, se uno cerca bene, trova almeno un fico secco sulla pianta.
Allora il fico, in fondo, è simbolo dell’uomo che sempre deve produrre il frutto di cui il Signore ha fame; in qualunque situazione di primavera, d’estate e d’inverno, può e deve amare come è
amato.
E questo fico particolare rappresenta quell’uomo, anche quello religioso, che saprà osservare tutte le leggi, saprà essere affascinante, saprà colpire l’occhio di coloro che incontra e stimato per il suo bell’apparire e per il suo bel dire (..una chioma di foglie belle e lucenti..); che tutto saprà fare fuorché amare Dio e amare il prossimo.
Meglio vigilare sul nostro personale fico.
A te si deve lode, o Dio, in Sion;
a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri peccati.
Beato chi hai scelto e chiamato vicino,
abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
speranza dei confini della terra
e dei mari lontani.
Dal Salmo 65 (64)
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