La bellezza è negli occhi di chi contempla

beato Contardo Ferrini

beato Contardo Ferrini

Lc 23, 28-31

Il Signore Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”.

 

Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

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Il brano di oggi ci catapulta in un momento drammatico della vicenda di Gesù: siamo sulla via della croce, sta offrendo la sua sofferenza per il bene dell’uomo. Attraversando questo sentiero mostra come sia venuto a manifestare che l’Amore chiama a donarsi totalmente ed incondizionatamente.

Di fronte ai lamenti delle donne, Gesù le invita a cambiare prospettiva: al centro della scena non deve esserci la compassione verso la sofferenza di un uomo, ma guardare all’offerta di sé che sta compiendo per farne il proprio stile di vita.

Al centro vi è un invito forte e potente alla conversione, animati non da un dovere, da una Legge superiore o da un’imposizione, ma colpiti da un Amore senza limiti e senza meriti.
Lasciarsi destare da un invito al cambiamento e a vivere nella quotidianità la disponibilità a lasciarci guidare dalla logica del dono e dell’accoglienza. Una disposizione a farsi carico e a prendersi cura di coloro che ci sono affidati.

Nella giornata di oggi proviamo a meditare su questa frase del beato Carlo Acutis: “La conversione non è altro che lo spostare lo sguardo dal basso verso l’Alto, basta un semplice movimento degli occhi”. Un invito a cambiare prospettiva e a lasciare che il nostro sguardo e la nostra attenzione sia rivolta (riprendendo il sottotitolo di un libro di Padre Roberto Pasolini) a Colui che è stato “ad amare per primo”.

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