Lc 17, 20-21
In quel tempo. I farisei domandarono al Signore Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?».
Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
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Il breve vangelo di oggi ci ricorda che il regno di Dio non è immediatamente visibile agli occhi, né si manifesta in modo straordinario o clamoroso (“non viene in modo da attirare gli sguardi”).
Contrariamente alle aspettative dei farisei (e dei discepoli stessi), il regno di Dio non è affatto paragonabile a un regno umano o terreno chiaramente identificabile (“Eccolo qui, oppure: Eccolo là”), né può essere racchiuso in un’entità prettamente materiale e tangibile. Al contrario, il regno di Dio è “in mezzo” a noi (o “fra” noi) nella misura in cui ciascuno prende coscienza della salvezza di Dio e ne rende testimonianza attraverso la sua stessa vita.
Il regno di Dio, in altre parole, è in tutti coloro che Dio ha salvato e, sebbene non visibile agli occhi e lontano dalle logiche umane, non è meno reale o autentico.
Al contrario, esso si colloca nella dimensione di una quotidiana familiarità, che non desta stupore e che non “attira gli sguardi”, pur essendo irrinunciabilmente essenziale.
Quali aspetti o avvenimenti della mia vita mi indicano che il regno di Dio è già qui? Come ne rendo testimonianza? Come mi pongo rispetto a ciò che non è visibile agli occhi?
“Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,33)
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